Di Sara Scarozza. Anzio, ragazza di 13 anni finisce al pronto soccorso con il setto nasale rotto e svariate ecchimosi, è stata aggredita da tre ragazze e un ragazzo. La sua colpa è quella di essere argentina e non parlare bene l’italiano. Questo è solo un semplice esempio di quello che succede in Italia ogni santo giorno, quello che una persona straniera deve subire a testa bassa per paura delle conseguenze di una sua ipotetica risposta. “Negro di merda”, “torna nel tuo paese”, ” rubate il lavoro agli italiani”, “voi rubate e basta”. Offese su insuIti che una persona si deve sentire sputare addosso, ma la cosa che fa accapponare la pelle è il fatto che magari quella determinata persona è dovuta scappare dalla sua patria per una situazione familiare scomoda, guerra, o semplicemente per tentare di crearsi una vita più dignitosa e migliore. Questo non ci è dato sapere però invece c’è dato in modo gratuito insultare o addirittura aggredite solo per l’origine, colore della pelle o lingua differente. Basti ricordare il  caso di Willy Monteiro Duarte, il ragazzo di 21 anni con origini capoverdiane ucciso a Colleferro il 6 settembre 2020, anche in questo caso  la sua colpa era quella di non essere nato in italia. Questo è quello che deve subire non solo un adulto, perché la cattiveria non ha mai fine. Un bambino si ritrova fin troppo presto a fare i conti con una parola più grossa di lui, di cui forse non ne conosce ancora a pieno il significato, ma le conseguenze su se stesso forse le capirà fin troppo presto. No uguaglianza tra le persone ma razzismo, no rispetto e gentilezza ma bullismo contro persone che non ci hanno neanche torto un capello. Ragazzi a scuola che vengono menati, insultati o che gli sputano addosso, ridotti a degli “oggetti” su cui sfogare la propria ignoranza. In 18 anni ci sono stati 7.426 episodi di ordinario razzismo, le segnalazioni dal 1° gennaio 2008 e il 31 marzo 2020. Si tratta di 5.340 casi di violenze verbali, 901 aggressioni fisiche contro la persona, 177 danneggiamenti alla proprietà, 1.008 casi di discriminazione. Questa è l’Italia, paese dell’uguaglianza, o meglio dire dell’incoerenza e della discriminazione verso il prossimo. Un epidemia ancora più grossa sta prendendo piede, ed è il razzismo, con l’unica differenza che per questa purtroppo non esiste un vaccino.