Di Federico Manzi. Sampdoria, Spezia, Salernitana, Cagliari, Genoa e Venezia. Queste sono le magnifiche sei che negli ultimi centottanta minuti finali del campionato, si giocheranno la tanto sperata salvezza. Dalle minime speranze dei lagunari veneti, ai quali servirà un vero e proprio miracolo per non retrocedere, alla rinascita, nelle ultime settimane, dei salernitani guidati da Davide Nicola capaci di stravolgere la classifica conquistando quattro vittorie e due pareggi negli ultimi sei match giocati. Senza dimenticare l’orgoglio della Genova rossoblu. Ma andiamo per gradi.

Se a Salerno il morale è alle stelle per una salvezza che fino a metà aprile sembrava praticamente un’utopia ed ora è a pochi passi, in Sardegna si respira tutt’altra aria: sette sconfitte nelle ultime nove per un Cagliari in netta difficoltà e che, dopo anni di relativa tranquillità, si trova in piena zona rossa e con una giornata, la trentasettesima, in cui ospiterà l’Inter in piena lotta per lo scudetto. Non proprio una passeggiata. Discorso simile per il Genoa di Blessin: dopo aver sventato la tempesta a seguito della sconfitta nel derby contro la Samp, grazie ad un’insperata vittoria all’ultimo secondo contro la Juventus, i rossoblu voleranno al Maradona per continuare a sperare. Psicologicamente più serene, apparentemente, Spezia e Sampdoria: entrambe a 33 punti, entrambe a più quattro dal terzultimo posto. La prima, però, proveniente da quattro sconfitte consecutive, i blucerchiati, invece, attesi da Fiorentina ed Inter, sembrano avere il calendario più proibitivo.

Insomma, dati alla mano, tutto può ancora succedere e tutte, nessuna esclusa, possono ancora sperare e lottare per non retrocedere. Due giornate alla fine di un campionato competitivo ed aperto come non lo vedevamo da anni. 180 minuti per stabilire chi rimarrà nel paradiso della Serie A e chi verrà spedito nel purgatorio della Serie B.

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