Di Susanna Cacciani. Se avete un’idea di cosa possa significare essere dei giornalisti, mettetela da parte, accantonatela solo per un pò, giusto la durata del laboratorio e chissà magari alla sua conclusione non la ricorderete neanche più. Come succederà tutto questo? Con l’aiuto del professore Marco Palma, che vi stupirà, vi farà vedere un nuovo modo di insegnare, che forse all’inizio sarà un pò difficile da comprendere ma che con il tempo vi sarà d’aiuto non solo nello studio, ma anche nella vostra quotidianità. Vi metterà di fronte ai vostri errori, senza però demoralizzarvi, ma spingendovi a migliorare ogni giorno un pò di più, vi accompagnerà in questo percorso senza mai lasciarvi da soli.
Il laboratorio di redazione giornalistica ha, si lo scopo di farvi diventare dei giornalisti, o meglio dei giornalisti di vita, imprimendo nelle vostre menti l’attacco corretto, di pancia e la chiosa perfetta che non permette a nessuno di dimenticare il vostro articolo, ed immergendovi in un mondo nuovo in cui ci si ritrova a dover fare rubriche, inchieste e telegiornali, cose inusuali per dei semplici studenti, ma lo fa attraverso dei metodi che si potrebbero definire alternativi. Senza un libro di testo cerca di imprimere nelle menti di futuri giornalisti quelle che sono le basi di un lavoro pieno di sfaccettature e imprevisti, forse perchè quel libro di testo rappresenta un pò un limite a quello che realmente vuol dire essere un giornalista, perchè questo corso ci insegna che essere giornalista, non vuol dire solamente scrivere un bel pezzo, ma avere il coraggio di farlo, di non fermarsi di fronte ai contrattempi della vita, di saper affrontare ogni realtà che ci si pone davanti, con lo scopo di portare in luce anche le verità più scomode.
Ma il laboratorio, non si ferma a questo, va ancora più a fondo, facendo emergere le paure e le insicurezze che chiunque ha, ma che molto spesso non condivide con chi lo circonda, e ancora fa emergere le idee e i pensieri di ognuno senza restrizioni, se non il reciproco rispetto della propria opinione e del proprio modo di interpretare il mondo, e fa tutto questo con dei dibattiti, in cui non si chiede esplicitamente di raccontarsi, ma nei quali verrà quasi naturale aprirsi e lasciare andare i pensieri con i compagni di viaggio che molto spesso condivideranno le stesse sensazioni. E così senza rendervene conto vi sentirete partecipi di un grande gruppo e allo stesso tempo in presenza di pochi intimi con i quali confidarsi ogni genere di cosa, senza la paura di essere giudicati.
Ci sono, mille altre sfaccettature da raccontarvi, ma quello che vi lascerà più stupiti e che vi farà credere che questo corso è la scelta più giusta, per iniziare ad essere dei giornalisti, è proprio il fatto che sarà imprevidibile, vi sconvolgerà, vi metterà a confronto, vi farà emozionare e vi farà venire la pelle d’oca, ma soprattutto vi metterà di fronte alla realtà in ogni modo possibile e voi dovrete avere il coraggio di non chiudere mai gli occhi.
Quindi, in conclusione, futuri giornalisti di vita, buona fortuna per questo viaggio. Ah, e ricordatevi vietato prendere d’aceto!