Di Lorenzo Paielli. Uno stadio gremito di tifosi pronti a cantare e sostenere la propria squadra, desiderosi di poter vivere una magica notte europea, l’obbligo di vincere la partita per poter continuare la rincorsa al primo posto nel girone: c’erano tutti i presupposti per poter tornare a casa con i 3 punti, ma la Roma di José Mourinho cade nel finale contro il Betis Siviglia. I biancoverdi arrivano nella capitale affamati, lottano su ogni pallone e vogliono difendere il primato in classifica, per allontanare sempre di più la Roma. Vengono salvati in più occasioni dall’esperto portiere Claudio Bravo, ma i giallorossi potevano e dovevano fare molto di più. La squadra capitolina appare passiva, non riesce a ripartire e fa fatica a proporre un calcio propositivo, anche a causa delle carenze tecniche in mezzo al campo e di un Abraham che non riesce ad imporsi. Colpita anche dalla sfortuna, perde nei primissimi minuti di gioco per infortunio Zeki Celik, ma risaltano subito ancora una volta le gravi difficoltà difensive della coppia Matić-Cristante. I due mediani giallorossi si trovano troppo spesso in ritardo nelle uscite difensive sulla propria trequarti e questo rende la Roma uno dei club che subisce più goal da fuori area nei maggiori campionati europei. Un’altra prestazione deludente è sicuramente quella di Leonardo Spinazzola che, insieme a Zaniolo, risulta il peggiore in campo. Il terzino è in evidente difficoltà: dopo l’importante infortunio al tendine rimediato durante l’europeo, non sembra essere tornato al 100%. Le sue falcate sulla fascia sono ancora un lontano ricordo ed in fase difensiva si fa trovare spesso disattento. Infatti, lascia l’attaccante del Betis, Luiz Henrique, completamente libero di poter colpire la palla di testa sul goal del 1-2 che porta alla sconfitta finale. L’altro peggiore in campo, Nicolò Zaniolo, mostra ancora una volta i suoi limiti caratteriali: infatti si fa espellere per un gesto di stizza a palla lontana, mentre la squadra nei minuti di recupero provava a creare una delle ultime azioni per pareggiare la partita. In questa serata buia, l’unico ad accendere la luce è Paulo Dybala. La joya si carica la squadra sulle spalle, segna il rigore dell’1-0 e sfiora un goal da cineteca, regalando grandi giocate che valgono da sole il prezzo del biglietto. Non è bastato, però: con questa sconfitta si interrompe la striscia di 20 gare europee da imbattuta all’olimpico, tra la festa dei 4mila tifosi del Betis e l’amaro in gola per i tifosi giallorossi.