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Di Daviani Encarnacion Maria. “L’Italia è un paese razzista”, è da un po’ di tempo che sentiamo dire questa frase e personalmente sento di poter dire che è vera, senza se e senza ma, essendo io una donna di colore che è nata all’estero ma vive e studia fin dalla giovanissima età qui in Italia, e sento ormai di dire che questo è anche il mio paese. SI, l’Italia è anche un paese razzista, xenofobo e questo non può essere negato in alcun modo, anche perché a tutti noi, giorno dopo giorno, vengono fornite testimonianze reali e sincere attraverso vari sistemi di informazione, di discriminazioni quotidiane, racconti di persone che vivono giornalmente episodi di esclusione, intolleranza e di aggressioni violente.
Tutto questo ci dà prova di quanto questo fenomeno non sia più così raro qui da noi.
Quindi oggi ho deciso di raccontare gli avvenimenti che hanno colpito me e la mia famiglia fin da quando siamo arrivai qui in Italia.
Gli episodi di razzismo sono stati molto più frequenti per i miei fratelli che per me… quando siamo arrivati qui in Italia io ero piccola ed eravamo gli unici neri nel paesino in cui ci eravamo trasferiti, durante tutto questo io ero ancora una bambina, avevo all’incirca tre anni e molte cose non mi venivano dette nè spiegate. Ho tre fratelli maggiori, che hanno un colore di pelle molto più scura della mia e a causa della xenofobia sono sempre stati presi di mira, denigrati e definiti diversi rispetto a tutti gli altri bambini che li circondavano.
E solo pochi anni fa dopo essersi trasferiti in un altro paese per cercare opportunità lavorative che l’Italia non poteva offrirgli, hanno voluto raccontarmi alcune delle loro disavventure.
Ce ne sono di molteplici, da una persone che si alzasse e non volesse sedersi accanto a loro sul treno o sull’autobus, a cori razzisti durante le scuole medie, fino a rifiuti di posti di lavoro e proposte di salari minimi con condizioni lavorative pessime a causa del loro colore di pelle.
Anche mia madre che lavora e parla un italiano fluente, con un leggero accento spagnolo mi ha sempre spiegato che gli episodi di razzismo non hanno smesso di accadere neanche a lei.
In particolare, mi racconta di come le commesse la ignorino e non le vogliamo offrire un servizio nei negozi, alludendo al fatto che non abbia i soldi per pagare.
Ovviamente non voglio fare di tutta l’erba un fascio, sappiamo tutti che in questo bellissimo paese che io amo alla follia e in cui sono cresciuta, ci sono persone a cui il diverso piace e che accolgono gli usi e i costumi di altri paesi a braccia aperte.
Ovviamente il concetto di diversità non è apprezzato e compreso da tutti: molte persone che si definiscono razziste (e negli ultimi anni senza nemmeno troppa vergogna) sostengono che il diverso non porti ad un avanzamento culturale, ma ad una regressione.