Di Alfredo Pio Arciero.

Emozionata, serena, soddisfatta Giorgia Meloni che sembra aver lasciato fuori da Palazzo Chigi le urla da palco di propaganda. Il nuovo presidente del Consiglio, prima donna nella storia d’Italia a ricoprire questa carica, si presenta ai suoi colleghi e alla popolazione italiana con estrema semplicità, a tratti timida, altre volte incisiva. La nuova premier non fa sconti; il suo discorso è la summa di anni all’opposizione: si parla di crisi energetica, si parla di covid come se non ci fosse più alcuna emergenza, si parla di ricercare la pace del mondo con aiuti d’armi e ovviamente non può mancare l’argomento “famiglia”, per Meloni l’unica, quella tradizionale, dove si concentra  l’intero credo dell’estrema destra. Nel suo discorso Giorgia Meloni elogia la figura della donna, citando i nomi di alcune figure femminili della storia “che hanno osato” e con le loro scelte sono state rivoluzionarie. Parole lodevoli, ma va aggiunta una postilla: esaltare la libertà della donna per poi esserne contro la sua volontà, diritto, ad abortire è di certo un paradosso. Non solo questa, sono anche altre le ambiguità che caratterizzano il comportamento del nuovo presidente del Consiglio che non sfugge alla severa ed intransigente critica della nuova opposizione. Considerevole il momento in cui l’aula ascolta la provocazione di Aboubakar Soumahoro : “italiani si nasce, ma anche si diventa”; obiezione sicura, fiera, relativista  contro un pensare fin troppo rigido e fermo, caratteristico di questa “nuova” estrema destra. Abbiamo conosciuto  una Meloni molto più laica  che  non ci nasconde il suo sguardo  a tratti perso nel vuoto, forse causato dalle molteplici preoccupazioni che richiede la poltrona della Presidenza. Ma le preoccupazioni del Presidente, sono subito soffocate dai numerosi ed energici applausi da parte dei suoi colleghi “pronti” a lavorare con lei per dare un nuovo volto all’Italia.  Certamente un volto che dovrà adattarsi all’Italia dell’oggi e non una facciata di cemento grigio che pesi contro la storia dei diritti, della libertà e della democrazia, veri colori del nostro bellissimo Paese.

 

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