Di Alessandra Di Stefano. Si può notare, specialmente negli ultimi anni, un aumento esponenziale delle realtà teatrali
amatoriali sul territorio nazionale. Basandosi solo sulle iscrizioni ufficiali alla FITA
(Federazione Italiana Amatori), si contano 1400 compagnie non professionali, escludendo
quindi tutte quelle indipendenti, le quali abbracciano una fascia ancora più ampia. Il dato
interessante è che la maggior parte di queste, sono composte da adulti.
E’ spontaneo, ma erroneo, pensare che le produzioni amatoriali siano di bassa qualità.
Basta aprirsi a questo mondo per notare quanti prodotti vengano sfornati mensilmente nei
teatri off. L’unica differenza tra gli attori professionisti e non, è che i primi vivono unicamente
di questo. Quindi in una compagnia amatoriale troverai un elettricista, un’impiegata o un
professore, i quali dedicano due ore a settimana per essere altro. Ciò non significa assenza
di impegno, passione o talento. E’ diverso solo il tempo a disposizione. Benché ci si possa
non credere, i teatri off giovano di una grandissima affluenza di pubblico, a volte maggiore di
quella che si ravvisa nei teatri stabili, accusati ultimamente di essere ripetitivi con le proposte
in cartellone e troppo costosi. E’ più facile, invece, trovare testi originali negli spettacoli
amatoriali, sintomo di una voglia crescente di trasporre la creatività di individui “ordinari” in
qualcosa di spettacolare. Nel teatro amatoriale, infatti, si è più tutelati poiché meno esposti,
di conseguenza è possibile distruggere la struttura convenzionale per creare nuove
proposte. A volte va bene, a volte meno, ma comunque non si perde nulla. Gli errori in
questo mondo sono ben accolti e non causano grandi e gravi perdite, come tra i
professionisti, i quali sono ben più esposti, sia a livello di immagine che sotto un profilo
economico.
Che sempre più persone si appassionino al teatro, può solo avere riscontri vantaggiosi, sia
nel privato che nel sociale. Il momento delle prove, può essere una finestra che si apre in
una vita dedicata a tutt’altro, che sia lavoro o famiglia. Deresponsabilizzarsi per un breve
momento ed esplorare un lato di sé stessi può rendere più serena la vita di tutti i giorni.
Parlando con numerose insegnanti teatrali, si nota una maggiore flessibilità da parte degli
adulti nei confronti di questo mondo. Ci si mostra più aperti a nuove realtà e a nuove
situazioni, forse proprio grazie al fatto che a teatro tutto può essere stravolto. E se sono
proprio gli adulti, i nostri genitori e nonni, a voler fare teatro, i ragazzi saranno spronati e
sostenuti qualora volessero intraprendere un percorso artistico.
Se le vecchie generazioni avevano delle remore nei confronti del mondo teatrale, poiché
visto troppo distante e non compreso, ora tutti riconoscono i suoi benefici. E’ ormai a portata
di mano, poter interpretare un ruolo, e chiunque può provare il brivido di lavorare su un testo
e portarlo in scena. Questo è solo un fatto positivo. Perché si sa, di solito a teatro ci va chi fa
teatro per vedere altri colleghi. Potrebbe essere la volta buona che tutti i teatri di Italia
facciano “sold-out”.