Di Alessia Varlotta. Ricevere al giorno d’oggi una diagnosi di endometriosi è più difficile del previsto, si impiegano dai sette agli otto anni e, manifestandosi principalmente durante il ciclo mestruale, spesso viene confusa con dolori mestruali molto forti.

I dolori dovuti all’endometriosi ti privano di ogni forza e ti incatenano al letto e molto spesso, chi ne soffre viene etichettato come ipocondriaco e bugiardo.

Di endometriosi ne soffre una donna su  dieci; è una malattia cronica e invalidante i cui sintomi principali sono: mestruazioni dolorose e prolungate che possono portare a vomito e svenimenti che a volte durano fino a ventiquattro ore, dolore durante i rapporti, dolore ad urinare, problemi di digestione e stanchezza cronica.

È una malattia difficile da diagnosticare anche per i costi eccessivi che ha alle spalle,  infatti il costo di un esame per diagnosticare l’endometriosi è di circa centocinquanta euro; solo recentemente il ministro della salute Beatrice Lorenzin ha annunciato l’inserimento dell’endometriosi nei nuovi livelli essenziali di assistenza, dunque questa malattia rientrerà nell’elenco delle malattie croniche invalidanti che danno diritto all’esenzione.

Per le donne che soffrono poi di forme più gravi sarà possibile chiedere un’ulteriore esenzione e non pagare le prestazioni specialistiche.

Rimangono comunque a carico dei pazienti i costi dei medicinali e delle visite, spesso fatte da privati per ridurre i tempi di attesa; la spesa media si aggira intorno ai tremilacinquecento euro all’anno.

Curarsi al giorno d’oggi dovrebbe essere alla portata di tutti e non un lusso, per questo è importante fare propaganda e sensibilizzare senza avere vergogna o peli sulla lingua, perché curarsi è un diritto e non un beneficio di cui pochi ne possono usufruire.

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