Di Federica Nicolosi. “Buona Notte” è uno dei 17 brani del nuovo capolavoro di Ernia, cantante rapper italiano che il 18 novembre si è superato, lasciando tutti a bocca aperta con questa lettera indirizzata al figlio mai nato.

Quel venerdì ero in metro, quando mi dissero “ascoltati buona notte”,in un primo momento senza dare alcuna spiegazione; “non farlo ora però, ascoltatela quando torni a casa e metti in pausa la tua vita frenetica perché necessità di attenzione e serenità, non è una canzone leggera.”

Quelle parole mi incuriosirono e così tornata a casa, presi i miei auricolari e ascoltai questo capolavoro.

Per la prima volta nella storia della musica italiana, Ernia decide di parlare dell’aborto secondo il punto di vista di un uomo che appoggia la propria donna in questa scelta, mettendosi da parte quasi come in castigo, in silenzio, senza dire una parola.

Ernia non parla delle sensazioni che prova nel mentre, scrive questo testo dopo che è già avvenuto: ci racconta tutti i pensieri che riempiono la sua mente dopo che si abortisce e non si può più tornare indietro.

La paura di sbagliare e ritrovarsi circondati da qualcosa che forse non si è voluto totalmente, la paura di amare e di fallire, il forte mal di testa, il timore di non saper sopportare un peso del genere, perché più grande di lui, la paura che si venga travolti da un fiume in piena.

“Non so esser così forte

Tu falle far la buonanotte”

La buona notte che Ernia da, non è né per lui ne per il figlio, è per il mondo: è una chiara richiesta d’aiuto per ritrovare la serenità la sera prima di andare a dormire, dando la buonanotte a quella angoscia che lo accompagna fino al cuscino.

Spesso, per un uomo che vive da vicino un aborto, non è facile farsi da parte e appoggiare la scelta della donna: Ernia invece ci da un altro insegnamento di vita.

“C’era silenzio in auto mentre guidavo per l’ospedale” “Vedi, io stavo fuori già dall’arrivo

Aveva un che di punitivo, tipo messo in castigo”

“Nelle sale d’attesa ho capito

Temono che l’uomo possa fare pressione di qualche tipo”

Non solo, la appoggia nella sua scelta, ma si fa carico della sua tristezza: fa spazio nella sua testa ai suoi pensieri, ai suoi sensi di colpa, alle sue paure.

“Se dovessi ritrovarmi a prendere una decisione

Lo terrei perché non vorrei rivederla soffrire” scrive il cantante.

In una seconda parte del brano, Ernia sembra quasi accanirsi anche in senso politico riguardo ai pro e ai contro all’aborto di cui nell’ultimo periodo si è discusso abbastanza: “L’altra sera c’era un vecchio ad un programma serale/ Inveiva contro casi come il nostro indi per cui avrei stretto la mia mano sulla sua giugulare/ Per dirgli, “È facile ingrassare, facendo la morale alla morale altrui”.

Il brano fa parte dell’album “Io non ho paura”, un album che non si sintetizza in soli 17 brani, ma dove Ernia chiede di andare oltre.

Io non ho paura significa “ non devi averla neanche tu”: il cantante infatti, invita i giovani di oggi ad essere più coraggiosi quando la vita ti obbliga a prendere una posizione, a fare delle scelte, affrontando così ogni nostra paura a testa alta.

Spero di avervi incuriosito abbastanza da mettere in pausa la vostra routine quotidiana e dare spazio a quei 3 minuti e 40 di forti emozioni.

Ernia è riuscito a fare il suo lavoro: trasmettere al pubblico ciò che lui stesso ha provato sulla sua pelle