Di Sara Condrò. Ogni fine ha un nuovo inizio. Ed in particolar modo la fine di questo corso sarà senza dubbio l’inizio di qualcosa di bello per ognuno di noi. Dico senza dubbio perché da quell’aula siamo usciti tutti almeno un po’ cambiati rispetto a come vi siamo entrati. Ma andiamo per gradi.

I primi di aprile inizia viene inaugurato un nuovo corso per l’università: Giornalismo Televisivo. Nessuno sapeva a cosa andava incontro, ma io conoscendo già il professore immaginavo che non potesse essere nulla di convenzionale o banale. Ed avevo ragione. Ogni lezione è stata all’insegna della partecipazione e dello scambio tra docente e studenti e soprattutto tra studenti stessi. Quasi tutti noi abbiamo avuto la possibilità di farci conoscere, anche nei nostri ambiti più intimi, ma senza vergogna ne imbarazzo, in un modo che sembrava quasi naturale. Pensandoci bene sembra assurdo essere riusciti a parlare di cose così personali davanti a una ventina di persone che neanche conosci. Eppure giorni fa, alla fine del corso, sembrava di conoscerci tutti quando abbiamo improvvisato un aperitivo e sembrava esserci confidenza come se fossimo spesso usciti insieme.

Il divertirsi e scambiarsi battute ad ogni lezione non ha tolto però al corso la sua parte prettamente didattica: abbiamo scritto articoli ogni settimana, sugli argomenti più vari a nostra scelta, ognuno di noi ha svolto un telegiornale in video, e una videoinchiesta in coppia o sempre su un argomento a scelta. Nel momento in cui il telegiornale o le inchieste venivano presentate però, non era protagonista solo chi compariva in video, anzi. Siamo sempre stati tutti protagonisti alla pari in questo corso, perché tutti noi avevamo il diritto ed il compito di commentare e se necessario criticare in maniera costruttiva il lavoro altrui.

Ci sono state anche esperienze al di fuori dell’aula: dai caffè al bar tra di noi e con il prof. all’incontro di una mattinata con un fotografo in cui, lasciatemelo dire, è uscito davvero il meglio di noi. Nonostante il caldo ed il sole ci siamo divertiti moltissimo e in quel momento abbiamo legato particolarmente secondo me.

I ringraziamenti speciali vanno ovviamente al professor Marco Palma che nonostante tutte le nostre richieste, problemi o dubbi, è sempre stato presente per noi, incontrandoci fuori dall’orario del corso o anche attraverso messaggi. E non si dica “E’ il suo lavoro” perché molti sanno bene che non è così. Il suo lavoro inizia e finisce in quelle 3 ore in aula, tutto ciò che viene fuori è premura del prof, e non è affatto scontata. Grazie per avermi ed averci sempre spronato a dare il nostro meglio anche quando non eravamo sicuri di saperlo fare, e soprattutto per aver sempre dato voce alle nostre idee. Ma come dicevo nella prima riga, per ogni fine c’è un nuovo inizio. Ed il professore ha deciso di darcene uno nuovamente suo. Infatti da ottobre ci porterà avanti con un altro “corso”, questa volta extrauniversitario, per indirizzarci al meglio verso la professione che sogniamo: il giornalismo.

E’ stato un vero piacere affrontare questi due mesi così intensamente, mesi che mi hanno insegnato non solo come svolgere una video inchiesta o un telegiornale ma anche a guardare il mondo con occhi diversi, a capire che bisogna cogliere l’attimo (CARPE DIEM, mantra fondamentale che il professore ci ha regalato), che nessuna giornata è uguale a quella precedente anche se facciamo le stesse cose, e che ogni cosa che ha importanza per noi vale sicuramente la pena.

Ringrazio i miei compagni per essersi sempre aperti e per avermi ascoltata sempre, Simone per aver fatto da assistente al timone del professore ed essermi sempre vicino al di là del corso. Ora si ricomincia, più pronti, cresciuti e consapevoli di prima, per continuare a seguire il giornalismo della nostra vita.

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