Di Ivana Coggi. Riflettori, ma non solo; passerelle, ma anche tanto altro; colori, frivolezze. Ma soprattutto creatività, imprenditoria, marchio di fabbrica. Innovazione e stile. Questa è la Moda: che può essere una straordinaria occasione di educazione e di inclusione per i giovani, specie se indecisi sul loro futuro. Moda: da farla vivere, amare, sognare, appassionare la “in periferia” dove l’offerta formativa stenta, dove la passerella diventa non solo genialità ma occasione; dove lo sfilare non è solo visibilità ma opportunità. Un’esperienza vissuta sulla pelle di chi ha creduto fortemente in quella di vita: di chi ha comunicato passione, idee, sentimento. Di chi ha voluto abbattere preconcetti, che fino a quel momento mortificavano la persona. Stereotipi banali e volgari, sessisti e razzisti : sul portamento, altezza, andamento. Di chi ha voluto parlare ai più giovani con il linguaggio del cuore, della convinzione. Di chi ha detto ai diversamente belli ma ai naturalmente esseri  umani “tu sei così, accettare la tua persona è un problema degli altri e non tuo. La bellezza del tuo corpo e la valorizzazione di ciò che indossi è comunicazione, sentimento. Non banalità, paure, forse anche vergogna”.

Negli anni 80/90 quando Versace Dolce e Gabbana Ferrè etc sfilavano con i loro capi c’è chi gestiva un attività di Total look femminile a Colleferro paese di provincia ma molto giovane . Per promuovere questa  attività furono fatte delle sfilate da fare in mezzo alla strada . Dove il contatto con la gente è immediato, più vero, meno formale. Tutte collezioni di abiti delle seconde linee di grandi stilisti .Era l’ idea di fare sfilare le clienti con un unico obiettivo : farle sfilare senza condizioni . Dovevano essere se stesse ,alte magre con qualche chilo di troppo ma ognuna era perfetta così . La passerella era il marciapiede. Aderirono tutte persone anche di età diverse. Sulla passerella prima degli abiti andò in scena l’entusiasmo Le più titubanti erano le più giovani perché si sentivano inadeguate . Naturalmente i defilé ebbero un grande successo malgrado lo stupore di alcune persone . Quello che  colpì di più fu la serietà con cui le ragazze accettarono i consigli. Ragazze poco inclini alla disciplina e alla cura di sé scoprirono che camminare con naturalezza ed avere rispetto di sé le rendevano più sicure  Grazie a questo insegnamento abbandonarono la strada .  C i sono molte strade per aiutare i giovani e la moda potrebbe essere una . Ovviamente ognuno deve fare la sua parte.

L’Italia può vantare una creatività infinita e una manualità inarrivabile .Perchè i giovani di oggi, uomini e donne di domani, possano avere un futuro migliore, più vero, più certo e più grande .

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