Di Marco Pomponi.

Davide Sodano, in arte Zoda, ex youtuber e ora rapper, ha scritto una canzone per una sua fan: Polaroid. E no, non aspettatevi una canzone d’amore o una canzone banale come spesso se ne sentono, tutt’altro. E no, non aspettatevi nemmeno una canzone che tutti possano sentire o meglio, ascoltare. Sí, ascoltare… spesso le persone confondono il verbo “sentire” con quello “ascoltare” eproprio per questo si vengono a creare situazioni drammatiche come quelle descritte nella canzone in questione. Come ci suggerisce Google “sentire” vuol dire usare solamente l’udito; “ascoltare” implica l’uso di più sensi e una persona che ascolta si mette nei panni dell’interlocutore per capirlo, per trarre più informazioni possibili dal discorso. Quando una persona non ha nessuno che, però, è disposta ad ascoltarla, si potrebbe venire a creare situazioni simili a quella che la fan del cantante ha vissuto: tentare di suicidarsi. E sí, perchè non è scontata la vita e non è neppure scontato il fatto che vada tutto bene, anzi. Ovviamente, come avete letto prima, non si tratta di un argomento leggero ma la tematica legata al suicidio resta un taboo per alcuni ma, purtroppo, le persone che ogni anno perdono la vita in questo modo non sono assolutamente poche. Il testo della canzone è profondo, molto profondo e, ascoltando (non sentendo mi raccomando) la canzone per la prima volta il rischio di versare qualche lacrima o, perlomeno, avere i brividi, è molto alto. La frase che risulta essere più significativa è “elimini i messaggi, ma non i tatoo” dove, molto probabilmente, il cantante vuole esprimere il fatto che messaggi mandati da qualche “persona” che ci ha fatto del male di qualsiasi genere (revenge porn, insulti, non possiamo saperlo visto che Zoda non si esprime a riguardo) possano essere eliminati ma le cicatrici che sono state create (paragonate ai tatoo) non possano essere eliminate. Parlando di freddi numeri, invece, l’artista può ritenersi più che soddisfatto visto che la canzone ha ricevuto un gran riscontro positivo dal pubblico il quale, a sua volta, è stato coinvolto dall’artista in persona a realizzare dei disegni a tema con la canzone; i migliori sarebbero stati inseriti come canvas su Spotify. La canzone ha colpito il cuore di molti che hanno vissuto e stanno vivendo una situazione simile ma, al tempo stesso, ha sicuramente suscitato emozioni intense anche ad altri, estranei a queste situazioni al limite. Perchè ricordiamocelo, tutti “collezioniamo cerotti come francobolli” anche se in maniere diverse; è la vita.

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