Di Suami Mataldi.

Negli ultimi anni sentiamo parlare sempre più spesso di meta-cinema, che per i meno esperti altro non è che un cinema che parla di se stesso e si cita. Ciò che c’è di più bello durante la visione di un film che rientra in queste caratteristiche è la sensazione di sentirsi parte di esso, quasi partecipe della storia. Quante volte guardando un film invece si sente quella totale sensazione di distacco? Molte volte ci si annoia davanti a un film o non ci si sente connessi ad esso proprio perché tra lo spettatore e la tv c’è una barriera chiamata soglia della finzione che fa sentire la sensazione che ciò che stiamo vedendo è poco credibile. Eppure quella soglia si spezza nel momento in cui all’interno del film troviamo citazioni e argomenti che riconducono al cinema. Immediatamente si comincia a sentire una connessione con ciò che si sta vedendo. Inconsciamente si pensa che ciò che fino a pochi minuti prima era etichettato come non realistico ora diventa non poi così male, dal momento in cui se anche i personaggi parlano di cinema (che è finzione) allora nella mente si crea uno scenario dove ciò che si vede è reale, per quanto poi non lo sia veramente. Quindi la prossima volta che capita di trovarsi di fronte a un film con citazioni o scenari che riconducono ad esso, allora si saprà che si sta parlando di Meta-cinema.