Di Giulio Vitali.

Incomprensioni, nervosismo, mancanza di trasparenza: è la Ferrari targata 2023. Una prima gara allarmante, una seconda che ha fondato gli scetticismi: “Due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova” scriveva Agatha Christie. Di indizi finora ce ne sono stati due, ma sicuramente sono stati i più negativi possibili per una Ferrari in cerca di rinnovamento. All’inizio di questa stagione i proclami erano stati tanti, l’entusiasmo stava montando e il popolo rosso aveva risposto presente a Fiorano nel giorno di San Valentino con la presenza dei piloti Charles Leclerc e Carlos Sainz, del team principal Frederic Vasseur e un evento quasi in stile americano per la
spettacolarità. Il 14 febbraio non è sbocciato l’amore che speravano tutti: il Cavallino Rampante si ritrova dopo le prime due prove del Mondiale di Formula 1 ad essere addirittura la quarta forza sulle dieci scuderie. A inizio anno Vasseur si era addirittura spinto a dire: “L’unica cosa che mi renderà felice è vincere il Mondiale, questo è l’obiettivo della Ferrari”. Parole che sembravano poter cancellare il triste passato recente della gestione Mattia Binotto e far riemergere la storica scuderia di Maranello. Ci sono stati dei
malintesi all’interno del team: l’ingegnere francese pensava di avere una macchina più competitiva e invece si è ritrovato a gestire un materiale decisamente inferiore alle attese. Qualche giorno fa Vasseur
si è scagliato in maniera decisa contro gli ingegneri: “Devono smetterla di raccontarmi str….te!” – ha sbottato, denunciando tutta la tensione e la poca calma che si respira a Maranello. Le grandi ere
nella storia della Formula 1 hanno spesso richiesto tempo, basti pensare all’epopea Schumacher sotto la direzione Jean Todt: la conquista del primo Mondiale piloti è arrivata nel 2000, al termine di un lavoro iniziato dal 1993. Anche questa Ferrari potrebbe richiedere pazienza per l’arrivo al vertice, ma i tifosi dopo oltre tre lustri non ne vogliono sapere più di aspettare e chiedono prima delle vittorie solo una cosa: ricominciare a sognare e a palpitare per la Rossa, per riaccendere una passione in letargo.

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