Di Giulia Vari. “Emanuela sta in cielo”, furono queste le parole con le quali Papa Francesco si presentò davanti alla madre e il fratello di Emanuela, poco dopo la sua elezione nel 2013.

Ad oggi, ben dieci anni dopo, a seguito di continue insabbiature, numerosissime piste e altrettanti sedicenti “testimoni” il caso Orlandi viene riaperto, per meglio dire il Vaticano apre per la prima volta un’inchiesta. La storia di Emanuela la conosciamo tutti, o meglio quella del suo rapimento e dei suoi presunti rapitori, ma pochi sanno della loro famiglia. La famiglia Orlandi presente in vaticano da oltre un secolo, ha prestato il suo servizio a sette papi, ricevendo in cambio un trattamento di omertoso silenzio. Partendo da Papa Wojtyla , il quale a dodici giorni dalla scomparsa di Emanuela rivolse un enigmatico appello:“[…] non perdendo la speranza nel senso di umanità di chi abbia responsabilità di questo caso” alludendo a possibili colpevoli e lasciando intendere si trattasse di un vero e proprio rapimento, quando ancora si vagava nel buio; passando per Ratzinger che a quanto pare secondo dichiarazioni recentemente rilasciate da monsignor Valentino Miserachs (ex insegnante di canto di Emanuela) avrebbe spinto per “approfondire le indagini”, ed avrebbe anche tenuto fra le mani il ‘famoso dossier’, pomo della discordia delle rivelazioni fra padre Gänswein (segretario del Papa emerito) e il suo maggiordomo , le quali non coinciderebbero sull’esistenza di esso; fino alle decisione del Papa emerito di dimettersi, attorno alla quale aleggiano ancora molte teorie. Concludendo con Papa Francesco presentatosi a tutti i fedeli come un riformatore e portatore di trasparenza, anche se finora non ha mai proferito parola. Molte le piste navigate, tante altre quelle che sono state seguite e delle quali si sono perse le tracce poiché rivelatesi vicoli ciechi, piene di fantomatici testimoni sicuri di sapere cosa fosse successo, o misteriosi indizi che sembrasse potessero portare ad un seppur amaro lieto fine, come il più famoso e agghiacciante: “se vuoi trovare Emanuela, cerca dove guarda l’angelo”. Ora parla Pietro, il fratello dichiaratosi sereno e fiducioso, dopo il suo colloquio di otto ore in Vaticano: “Questo è un momento importante perché a qualcosa deve portare, dopo le mie dichiarazioni ci devono essere delle risposte,[…] l’ordine di non fare sconti a nessuno è significativo”.