Di Lorenzo Bon. Come una fiamma improvvisa, lo scandalo ha avvolto la scuola trevigiana di H-Farm quando Hanane Hammoud, professoressa di matematica, ha dato inizio a un incendio mediatico pubblicando una stories su Instagram, con la frase “andate all’inferno,Hitler aveva ragione su di voi ebrei.”L’istituto ha prontamente risposto cercando di arginare questo incendio, sospesa immediatamente la professoressa.
Nata in libano e con un passato accademico a Dubai, Hanane ha confessato da sola la pubblicazione del video affermando di aver agito in questa maniera per colpa del periodo di stress psicologico che sta passando per colpa della guerra a Gaza.
Il video pubblicato dalla donna è rimasto in rete per pochi minuti, ma si sa l’impronta digitale sui social rimane per sempre, in prima istanza è stata una studentessa a scoprire il video , e facendo uno screenshot della storia ha poi fatto vedere ai genitori il fatto, chiaramente il gruppo whatsapp dei genitori in pochi minuti si è riempito di indignazione e ha chiesto subito un intervento da parte dell’istituto.
L’incontro nei giorni successi Hammoud e gli studenti ha portato a delle scuse, ma il Ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha dichiarato che “odio razziale e discriminazioni sono inaccettabili.” Il Ministero ha richiesto informazioni a H-Farm, annunciando anche azioni per debellare tali atteggiamenti futuri in tutta la penisola, con la paura che questo possa essere solo l’inizio di un periodo di odio razziale, come se vedono in tutta Europa contro la popolazione ebraica.
Questo incendio digitale è un richiamo: nelle aule di crescita e studio come lo sono quelle delle nostre scuole, il fuoco delle parole può distruggere o illuminare le menti dei giovani. E intanto che l’istituto H-Farm cerca di spegnere le ceneri, il Ministero dell’Istruzione brandisce il timone, indicando che in mare aperto dell’educazione, non c’è spazio per le tempeste dell’odio ma solo per la luce dell’istruzione.