Di Giulia Vari. Non si tratta di una simulazione e neanche di un videogioco, purtroppo è la vita vera dove l’ennesima donna è stata uccisa. Si chiama Francesca Romeo e di professione faceva la guardia medica nel comune di Santa Cristina d’Aspromonte. Quello che sappiamo sulla dinamica del tragico evento è che i due coniugi stavano tornando insieme a casa, quando dalla vegetazione circostante sono stati sparati due colpi. Ciò che emerge dai primi rilievi sembrerebbe non lasciare alcun sospetto: la distanza da cui è stato sparato il colpo di fucile “non consentiva errori”. La domanda, a cui i magistrati al momento non riescono a rispondere, è perché; quindi, al momento non si può escludere nessuna pista e anche il più piccolo dettaglio potrebbe essere d’aiuto. Si parla di problemi di vicinato, terreni di famiglia e anche dell’attività professionale della donna, ma non possiamo permettere che venga commesso un tale errore. È chiaro che al momento qualsiasi aspetto della vita della Romeo verrà passato sotto una lente di ingrandimento, ma la domanda è cosa vogliamo che ne esca fuori? Ci aspettiamo che possa aver respinto un paziente piuttosto insistente, e che al no della dottoressa questo abbia attuato l’atroce piano? Per quanto ancora possiamo permettere che una narrativa del genere venga “accettata”. Sembra radicarsi sempre di più questa non tanto fittizia cultura del “non accetto un no”, o meglio molti uomini purtroppo ragionano così. Ci auguriamo che dalle indagini che si stanno svolgendo ne possa uscire nient’altro che la verità, e che venga fatta giustizia per questa donna.