Di Luca Moretta. Niente impresa per Yannik Sinner, che nella finalissima delle ATP Finals 2023 al Pala Alpitur di Torino crolla con un duplice 6-3 contro un ingiocabile Djokovic e deve rimandare il sogno di diventare il primo italiano a vincere il torneo.

 

Sinner e l’Italia intera hanno accarezzato il sogno della grande impresa, ma la finale di Torino ha decretato che il numero 1 è ancora Djokovic, che non ha alcuna intenzione di essere buttato giù dal trono.

 

Ma andiamo a scoprire chi è Yannik Sinner.

 

Da Tsitsipas a Djokovic, da Rune a Medvedev, tutti hanno assaggiato e mal digerito l’efficacia di un tennis basato su potenza e precisione. Il suo è stato un crescendo di tecnica e strategia. Come un crescendo è stata la stagione che l’ha portato fin qui a Torino: quattro titoli vinti, tra i quali il Master 1000 di Toronto. Quello di oggi è un Sinner nuovo rispetto al giocatore che ammiravamo solamente sei mesi fa. Possiede un carnet di colpi più vario e interessante: a un dritto e a un rovescio già di primissimo livello si è aggiunto il servizio.

 

L’Italia del tennis, ma più in generale dello sport si ritrova oggi ad abbracciare un talento purissimo dai confini ancora inesplorati che in breve tempo ha conquistato e fatto innamorare la gente.

 

Jannik Sinner è nato a San Candido, un paese in provincia di Bolzano, il 16 agosto 2001.

Sinner brucia le tappe: il suo esordio nel tennis professionistico arriva a soli 14 anni. Il teenager di San Candido sembra cullare in sé un potenziale esorbitante, e gli anni dell’adolescenza gli permettono di assaporare le prime conquiste.

 

Il 2019 è l’anno del boom: Sinner, ormai talento in ascesa, ottiene una wild card per gli Internazionali d’Italia e pure la sua prima vittoria in un Masters 1000, su Steve Johnson. Un segno del destino, che riecheggerà per il proseguo dell’annata: Jannik riesce a conquistare pure un posto nel tabellone principale degli US Open, il suo primo Slam. Al culmine di un’annata magica, Sinner si toglie pure la soddisfazione della vittoria alle Next Gen ATP Finals, torneo che raggruppa i migliori giovani talenti del tennis internazionale.

 

 

A questo punto, Jannik Sinner è alla ricerca della consacrazione finale in uno Slam. Un obiettivo che l’altoatesino dovrà rimandare nel contesto di un 2022 travagliato sotto il punto di vista degli infortuni.

 

Sono tre i nomi con cui Jannik Sinner dovrà confrontarsi sempre più spesso. Il bilancio con questi avversari, per l’altoatesino, non è positivo: il destino lo chiama a superare questi ostacoli.

 

Quello tra Sinner e Alcaraz è il binomio etichettato da tutti come Next Gen: il futuro del tennis, una versione “light” del tanto chiacchierato “Fedal” (la rivalità tra Federer e Nadal). Saranno loro a segnare una nuova era nel tennis? Lo spagnolo ha già trionfato a livello Slam, e aspetta al varco l’azzurro. Intanto, sono già sei gli scontri diretti tra Alcaraz e Sinner: attualmente regna l’equilibrio, 3 vittorie per Jannik e 3 per Carlos.

  • Autore dell'articolo:
  • Categoria dell'articolo:Sport