Di Martina Michea. Oggi sono qui per la seconda volta a dover spiegare cosa ha significato per me questo corso. A differenza della prima volta però, ho acquisto maggiori consapevolezze e tutto questo è grazie ai suoi insegnamenti. Il corso di giornalismo televisivo ci insegna in primis un motto, il “carpe diem”, motto che ad oggi sento di aver fatto mio, di aver interiorizzato al meglio. Carpe diem vuol dire cogliere l’attimo, cogliere ogni occasione che ci viene data, ogni particolare della vita. Ogni lezione trascorsa nella famosa T33 è stata per me di grande importanza, sono sempre tornata a casa con qualcosa in più. Lezioni profonde, coinvolgenti, questo grazie ai dibattiti, spesso emozionanti e toccanti, riguardanti tanti temi diversi, che mi hanno permesso di addentrarmi con le telecamere nella vita dei miei compagni. Le riflessioni spontanee da parte di ogni mio “compagno di viaggio” sono state speciali, è stato bello poter sentire tanti pareri e punti di vista, spesso in contrasto con i miei, ma comunque utili per imparare qualcosa. Tutti si esprimono, espongono le proprie idee, i propri pensieri, ed è proprio questo il bello, poterlo fare senza essere giudicati ed aver paura di sbagliare. Questo corso mi ha fatto capire che nonostante certe volte la vita possa metterci davanti degli ostacoli, i “contrattempi”, per quanto alti possano sembrare, vanno superati, e anzi, saranno per noi di grande insegnamento, ci aiuteranno a correre ancora più veloci e ad essere pronti a tutto, oltre che ad aiutare altra gente che magari ha vissuto o sta vivendo le nostre stesse esperienze. Ogni compito svolto è stato un passo in più verso un lavoro veramente speciale: il giornalismo. I film, mai scontati, nascondevano nella trama un insegnamento importante per noi, poi gli articoli settimanali, attraverso i quali abbiamo avuto la possibilità di esprimerci e raccontare delle vicende, e ancora la tanto temuta inchiesta, dove era necessario scavare ed entrare nelle vite della gente intervistata. Continuando con i tg, quelli svolti a casa in video ci hanno dato la possibilità di capire ed entrare nel cuore di questo lavoro, così come le simulazioni in aula con annessi tutti i consigli del professore volti a migliorare il nostro modo di essere dei giornalisti di vita. In questo percorso sono cresciuta, maturata, cambiata, ho avuto la possibilità di parlare e di ascoltare, di capire e di essere capita. Se potessi parlare con la Martina di un anno fa, quella ragazzina ancora timida e titubante che voleva fare la giornalista sportiva ma aveva paura perché “non puoi parlare di calcio se sei donna” le direi di mettere a tacere tutti i brutti pensieri nella testa e soprattutto la gente che non ci credeva. Le direi che è normale che tanta gente andrà contro il suo sogno, ma lei dovrà essere più forte di tutti e crederci, remare controcorrente, perché un giorno ce la farà. Se ho capito questo e ho raggiunto la certezza di voler fare questo tipo di lavoro è grazie a questo corso, a tutto ciò che mi è stato insegnato. Ringrazio i miei colleghi e compagni di viaggio con cui ho condiviso questo percorso di crescita, per essersi esposti ed aver trovato il coraggio di raccontarsi, sia in positivo che in negativo, perchè tutte le esperienze sono insegnamento. Ogni mio compagno ha lasciato qualcosa dentro me, qualcosa che sono certa mi aiuterà nella vita. Grazie a lei professore, per averci regalato questa enorme opportunità, per tutti i consigli e per tutti gli insegnamenti. Ci ha insegnato che i contrattempi esistono ed è normale che ci siano, dobbiamo solo imparare ad accettarli e a saperli gestire, saranno poi in grado di farci crescere ancora di più. Grazie a lei e a Simone per essere stati sempre presenti per noi, per averci sempre aiutati. Il suo metodo di insegnamento non è il solito che la maggior parte dei docenti utilizza, lei rompe gli schemi, ci insegna com’è fatta la vita, lasciando stare le regole e tutto ciò che è scritto nei libri. Credo che non ci sia niente di più bello per un professore che sentirsi dire “grazie, è merito dei suoi insegnamenti se sono cambiata in meglio” e questo è proprio ciò che voglio dire a lei. Ho capito adesso che la strada da percorrere è ancora lunga, prima di diventare giornalista sportiva dovrò ancora scalare una lunga montagna, ma sono certa, grazie ai suoi insegnamenti, che prima o poi ce la farò, e la ringrazierò sempre per aver aggiunto uno scalino in più per arrivare in cima. Cara T33, mi mancherai, grazie per tutto ciò che hai lasciato dentro me, te ne sarò sempre grata. 

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