Di Roberta Auriti. Non era una semplice lezione , non era  un semplice laboratorio del lunedì nell’aula T-33 e mi mancano già quelle emozioni all’interno e prima di entrare nella classe : di grinta mista a effervescenza piena di aspettative  . Entrata in questa stanza a inizio Ottobre  ho trovato  tutto quello che non mi sarei mai aspettata, come se dalle 15 alle 18 avessi l’opportunità di far sentire la mia voce, come se avessi  la certezza  che le mie idee contassero e venissero ascoltate davvero . Mi sono ritrovata catapultata in un’ aula dalle pareti gialle con altri ragazzi a me estranei che ,come me ,erano  spaesati da questo modo di fare lezione , anticonvenzionale e coinvolgente. Questi ragazzi sono ora, più che semplici colleghi ma compagni di questo bel viaggio che il professore ci ha insegnato non solo essere di semplice giornalismo , ma GIORNALISMO DI VITA. Dalla prima lezione il professor Palma ha insistito nel farci  capire cosa fosse questo bramato ‘’ giornalismo di vita’’ , e io non capivo , ero confusa sul significato ma desiderosa di apprendere , adesso , alla fine del corso ho capito che questo tipo di giornalismo non è solo qualcosa da ricercare nei libri e studiare ma è un percorso da vivere.  

Questo laboratorio è tutto ciò che non ti aspetti. 

Non è semplice esprimere quanto questo corso mi abbia cambiata e soprattutto abbia cambiato il mio modo di guardare le cose, da un’altra prospettiva. Fuori e dentro l’aula T-33 ho messo in gioco me stessa , dato valore alle mie idee , tutto con la parola d’ordine ‘’ divertimento ‘’. Il professore ci ha seguiti uno per uno , rendendosi sempre disponibile , insegnandoci a far emergere la parte migliore di noi . Oltre la teoria , ognuno  doveva scrivere un pezzo a settimana riguardante la redazione scelta e anche qui la nostra guida, il professore, ci ha condotto in una scrittura ‘’di pancia’’ ,senza fare sconti e senza peli sulla lingua per far trasparire la nostra anima , la passione, la denuncia,  perché il giornalismo di vita è immediatezza non cronaca, è sentimento, non riflessione . Mi sono sempre sentita coinvolta fino in fondo mettendomi in gioco nei tg che ho dovuto presentare , passando per le edizioni speciali , fino ai dibattiti in aula su tematiche importanti come l’ansia, la fede e la relazione tra genitori figli ,sulle  quali mi sono espressa liberamente,ho ampliato le mie vedute grazie ai punti di vista dei compagni, mi sono commossa e ho potuto vedere delle realtà,a volte drammatiche, che mai avrei pensato essere così vicine a me.Palma non viene dai corridoi dell’università, ma da fuori, quel fuori che si chiama “vita” ed è  subito cambiato qualcosa in me nel sentire le sue parole :  “Voi avete 20 anni e a 20 anni avete il dovere di/non potete permettervi di” , una consapevolezza che è stata alla base di una crescita consapevole.  Più di tutto il professore mi ha insegnato il diritto di contare , un inno alla libertà di pensiero, di parola e di espressione, una celebrazione della creatività, insegnandomi a pensare con la mia testa, ad andare controcorrente, a scegliere sempre la via meno comoda, ad amare e sfruttare le occasioni che la vita offre, a essere più coraggiosa , più ribelle che conformista e a seguire i  sogni .Il prof mi ha fatto capire  che tutto quello che mi ha portata fino a qui, le cose che  mi hanno formata,resa quella che sono e che io vedevo negative , in realtà non lo sono ed è un problema degli altri accettarmi , perchè io sono questa e il laboratorio mi ha vista senza filtri . Il corso mi ha aiutata a cercare  la mia autenticità, cogliendo sempre l’attimo. Il prof infatti,  ci ha voluto istruire fin dall’inizio a guardare  al nostro ‘’ carpe diem ‘’ del giorno , ha sempre voluto che noi  ragazzi apprendessimo i veri valori della vita, insegnandoci   a vivere momento per momento con entusiasmo escludendo la parola ‘’ oramai’’ dal nostro vocabolario. Il prof. Palma è stato un ottimo Maestro e compagno di viaggio, che mai ci ha lasciato la mano, anzi ce la riprendeva quando stavamo per mollare o non ci sentivamo troppo all’altezza. Ho cercato di apprendere tutti i suoi insegnamenti, a lezione, dalle sue parole, dalle sue pause, dalle sue domande e  dai suoi commenti ai nostri lavori. 

 Ringrazio il prof. Palma, Simone, ed ogni compagno di viaggio che mi ha donato parte di sé e viceversa in questo corso che è diverso da tutti gli altri , si distingue e lascia un segno nella nostra vita, perciò se avete possibilità di entrare a far parte del laboratorio di redazione giornalistica, fatelo , perchè difficilmente troverete un altro corso così ,difficile da spiegare anche a parole. Ringrazio anche l’aula T-33 , la mia sedia fissa e le risate che echeggiano ancora . Questo cammino è concluso ma la via del giornalismo di vita è ancora lunga , mi dirigo ora  verso il nuovo anno, dove mi  aspetta una nuova avventura: quella di “giornalismo televisivo” e non vedo l’ora di iniziare.

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