Di Noemi Ciani. Milano, stadio San siro , ribellione e crisi tra gli spalti. Si è verificato un fatto che ha smosso molti tifosi e dirigenti importanti delle società dell’Inter e del Milan. Con il passare del tempo per la prima volta viene messa in evidenza la presenza della criminalità organizzata all’interno degli Stadi , in questo caso dello stadio a Milano. Principalmente la curva nord dell’Inter , ha subito nel corso del tempo molti cambiamenti. Solamente pochi anni fa la tifoseria ultras dei nero-blu era divisa in “gruppi” , tra i più noti troviamo i boys San, irriducibili, viking. Con il passare degli anni questi gruppi di persone si sono riuniti in un unico team con il nome di curva nord 69, guidata da un unico capo. Lunedì 30 settembre molte persone appartenenti al settore popolare della tifoseria interista, sono state accusate di associazione a delinquere. Sono state disposte 19 misure cautelari con l’aggiunta di aggravante mafiosa, estorsione, gestione illegale di vendita di biglietti, merchandising e parcheggi. Le accuse appartengo ai capi ultras di entrambe le squadre, 16 delle persone accusate si trovano in carcere mentre le 3 restanti agli arresti domiciliari. La questione che ha scosso molto gli spettatori è il fatto che la passione sia stata messa da parte per scopi economici così da massimizzare i guadagni dei capi ultras. Più che il tifo sono i soldi a farli muovere per la spartizione del potere, curve opposte ma interessi comuni. Fortunatamente tra gli indagati non c’è alcun dirigente dei club, anzi vengono definiti loro i “soggetti danneggiati”. Tra i principali accusati ci sono per la curva nord Andrea Beretta ( già in carcere per l’omicidio di Antonio Bellocco appartenente ad una delle famiglie di origine mafiosa più note della Calabria ), Marco Ferdico e Renato Bosetti. Mentre per la curva sud Luca Lucci, Christian Rosiello e Cristian Iovino. Viene alla luce il patto di non belligeranza tra le due tifoserie sempre legato al profitto per entrambi. Le accuse si sono incentrate principalmente verso i nero-blu per contatti con ‘Ndrangheta, ma anche capi della curva sud come Luca Lucci per il fatto che sia in con contatto clan camorristi partenopei. La stessa curva nord ha deciso di ridefinire un nuovo assetto nel tifo, togliendo il nome di curva nord 69 e prendendo l’appellativo di secondo anello verde. Questo comporta il ritorno dei vari gruppi distinti e non un unico gruppo. Tutto ciò però non servirà a distogliere gli occhi della procura dagli illeciti commessi.

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