Di Lorenzo Andreini Ha dell’incredibile il tragico incidente avvenuto nei pressi di Foggia, ha scosso l’intera comunità locale e non solo. Tre giovani ragazzi, che seguivano semplicemente la loro squadra e la loro passione, stavano tornando da una trasferta quando la loro auto è stata coinvolta in un grave sinistro stradale. L’impatto, avvenuto in una curva particolarmente pericolosa, ha portato alla morte immediata dei tre, lasciando un vuoto incolmabile tra familiari e amici. I ragazzi, che avevano un età, la quale non dovrebbe leggersi in queste tragedie, di 13, 17 e 21 anni e avevano una grande passione per il calcio in particolare per il Foggia. La loro scomparsa ha suscitato dolore e tristezza, non solo tra i tifosi, ma in tutto lo stivale. Questi ragazzi sono riusciti a riunire le intere curve di Italia, oltre ogni astio e ogni rivalità; da Nord a Sud tutti si sono mostrati solidali nei confronti della curva foggiana ma soprattutto nei confronti dei familiari e gli amici. Spesso infatti le curve e chi le vive vengono affibiati con appellativi dispregiativi; ma questo evento ha dimostrato che si sbagliano. Si sbagliano perché solo chi vive come quei tre ragazzi, solo chi vive aspettando sempre la partita successiva può capire cosa si prova a vivere questo mondo. È un dolore che non si dimenticherà facilmente, anzi non si deve assolutamente dimenticare; perché questi ragazzi potevano essere i figli, i fratelli, i nipoti di chiunque noi. Le famiglie non vanno lasciate sole, mentre attraversano questo incommensurabile dolore. Questo attaccamento molti lo hanno dimostrato affollando le strade e le piazze per ricordarli, accendendo candele e lasciando messaggi di cordoglio. In questo momento anche il sindaco di Foggia ha manifestato il proprio sostegno, decidendo che questo evento debba essere un giorno di lutto cittadino. Le scuole che due dei tre ragazzi frequentavano e le squadre sportive dove uno dei tre giocava a pallone hanno deciso di organizzare alcuni eventi commemorativi per la memoria dei ragazzi, con l’obiettivo di mantenere viva la loro presenza, il loro sorriso e soprattutto la loro passione. Perché non vogliono far si che la scomparsa di questi ragazzi sia un avvenimento passeggero. La morte di questi tre giovani ha scosso molto la comunità di Foggia. Le famiglie e gli amici dei ragazzi difficilmente riusciranno a dimenticare chi a loro era più caro. In questo momento doloroso, la città ma soprattutto la curva foggiana si stringe attorno a loro, unita nel dolore e nel ricordo. Perché non è giusto morire cosi, non è giusto morire quando si ha un’intera vita davanti da vivere, quando si hanno gli occhi pieni di speranza, il cuore pieno di gioia e la voglia di spaccare il mondo. Dallo stadio si torna sempre senza voce, ma non senza vita.
- Autore dell'articolo:Marco Palma
- Articolo pubblicato:23 Ottobre 2024
- Categoria dell'articolo:Cronaca / Sport