Di Noemi Ciani. È comprensibile provare sdegno per la mancanza di arbitri donne in serie A. Questa situazione riflette una disparità di genere nel mondo dello sport che è inaccettabile. La presenza esclusivamente maschile degli arbitri non solo limita una nuova opportunità per le donne, ma si creano anche stereotipi di genere e impedisce soprattutto una rappresentanza equa in questo ambito. La presenza di donne arbitro in campionati di alto livello, sono cruciali per promuovere l’uguaglianza nel calcio. Al giorno d’oggi è fondamentale che l’ambiente sportivo debba premiare il talento indipendentemente dal genere. È inaccettabile come una donna, ancora una volta, debba sentitesi inferiore ad un uomo nonostante sia ricca di talento e soprattutto di voglia di fare; valori che nel calcio a quanto pare non vengono presi in considerazione perché basta solo l’essere donna per non essere ammessa. L’inclusione delle donne come arbitri non solo arricchirebbe il gioco, ma servirebbe anche da potente esempio per le future generazioni di atlete e professionisti. Attualmente sono poche le donne che sono riuscite ad esordire in questo campo, e ci sono arrivate esclusivamente per merito. Nonostante questi avvenimenti, comunque la categoria femminile non ha trovato un vero e proprio posto in questi campionati di alto livello. La cosa ancora più ridicola sono i continui commenti da parte di uomini sottolineando il fatto che “le donne non sanno arbitrare”, “lasciate spazio agli uomini”, ” tanto rovinerebbero la partita”, “il calcio è finito”. Questi messaggi sbagliati non devono essere permessi, perché è inammissibile che ci debbano essere differenze nonostante il percorso di formazione sia lo stesso per entrambi i sessi, allora dove dovrebbe essere il problema? Vediamo se il calcio una volta per tutte riuscirà ad uscire dal medioevo premiando esclusivamente l’impegno.
- Autore dell'articolo:Marco Palma
- Articolo pubblicato:26 Ottobre 2024
- Categoria dell'articolo:Cronaca