Di  Mayla Cilla. Una storia di violenza psicologica, di rinuncia, di sconfitta con se stessi ma anche di forza e coraggio. Questa è la vicenda travolgente ma allo stesso tempo straziante delle cosiddette “farfalle” azzurre. 

Appena si sente questo nome si pensa subito alle 5 ragazze della nazionale italiana della ginnastica ritmica, che hanno ottenuto la medaglia di bronzo a Tokyo nel 2020, la squadra azzurra è capitanata da Alessia Maurelli, e composta da Martina Centofanti, Agnese Duranti, Daniela Mogurean e Laura Paris. A vederle gareggiare sono senza dubbio bellissime e leggerissime proprio come delle farfalle appunto, ma dietro tutto questo splendore molte persone non sanno quanta sofferenza c’è dietro. Lo scandalo scoppiato nell’ottobre 2022 ha portato all’ammonizione per l’allenatrice della ritmica Emanuela Maccarani e l’assoluzione per la sua assistente Olga Tishina al termine del processo sportivo. Tutto questo è iniziato grazie alle denunce e alle confessioni di due ex ginnaste, Nina Corradini e Anna Basta. 

Nel 2019 sono iniziate le continue offese e umiliazioni subite dalle ragazze, in particolare Nina Corradini racconta di come per soddisfare i parametri di peso della Nazionale Italiana di ritmica, veniva messa in mutande davanti a tutti sempre dalla stessa allenatrice la quale annotava i propri giudizi su un quadernino e offendeva con brutti giudizi come per esempio: “vergogna, mangia meno, come fai a vederti allo specchio?” E tutto questo portava un grandissimo dolore e sofferenza all’atleta. Questo fatto del peso portó la ragazza a non mangiare quasi più e a prendere anche dei lassativi per dimagrire, i quali portarono però altri problemi fisici e psicologici, senza alcun interesse da parte dell’allenatrice. Inoltre una delle ginnaste era anche svenuta a colazione, e le era stato detto di andare lo stesso ad allenarsi e di non inventarsi scuse. Probabilmente più debole invece Anna Basta, che alla sola età di 15 anni arrivò persino a fare pensieri suicida, ad aver avuto molti attacchi di panico e ad aver sviluppato problemi alimentari.

C’è da ricordare però che l’allenatrice all’inizio era stata giudicata colpevole ma per eccesso di “affetto” ed è proprio qui che subentra la reazione di una delle atlete; Nina Corradini afferma: “Prendo atto della decisione del Tribunale sportivo, che purtroppo non mi sorprende. Scoprire che gli abusi subìti da me, Anna Basta e le altre vengono giustificati come “eccesso d’affetto”, mostra in maniera inequivocabile la distanza tra le atlete e l’organo che dovrebbe garantire la loro tutela”.

Questa reazione così amara fa percepire la delusione e l’ulteriore sofferenza provocata dalla mancata comprensione  in un momento così delicato per le ginnaste della nazionale italiana. Queste ragazze hanno avuto una forza assurda nel riuscire a non fermare per sempre la loro vita ma a continuare con la loro passione, infatti le farfalle azzurre hanno conquistato il secondo podio Olimpico consecutivo a Parigi 2024. Sono ginnaste ma soprattutto RAGAZZE da ammirare.