Di Vincenzo Valente. Il 13 ottobre del 2024 il calcio ha perso. Lo sport che da anni, decenni, attira milioni di appassionati è stato sconfitto; non ha “perso” solo 3 tifosi disposti ogni domenica, accantonando qualsiasi altro tipo di impegno, facendo centinaia di chilometri pur di sostenere la propria squadra. Il calcio ha perso una partita ancora più importante, ha perso l’ennesima partita contro un sistema che da anni ci tiene stretti nella sua morsa di avidità. Il 13 ottobre , 3 tifosi della squadra Foggia hanno perso la vita in un incidente stradale; tornando a casa da una partita, si sono visti strappare la vita, morendo per ciò in cui credevano. Molto spesso ci riempiamo la bocca con slogan politici del tipo “il calcio è dei tifosi”, quando la storia sta dimostrando il contrario. Presidenti trasparenti che pensano più alle proprie tasche che al rendimento della propria squadra, affibbiando responsabilità ad allenatori, giocatori e tifosi; non considerando che le proprie tasche vengono arricchite proprio da quei tifosi che, pur di sostenere la propria squadra, sono disposti a pagare prezzi dei biglietti che arrivano sempre di più a prezzi esorbitanti. Il calcio appartiene a chi lo vive, a chi trepida in quei 90 minuti(più recupero), a chi canta a squarciagola