Di Edoardo Cafaro. Inaspettato, contro ogni pronostico: il Pallone D’Oro maschile 2024 lo vince Rodri, centrocampista del Manchester City e pilastro indiscutibile della Spagna campione d’Europa in questa ultima edizione. Una vittoria che premia l’impatto significativo del metronomo iberico durante tutto l’arco della stagione, essendo stato, oltre che per la Spagna, anche una pedina centrale per la conquista della Premier League sotto gli ordini dell’immenso Pep Guardiola. L’avvicinamento alla cerimonia del Pallone D’Oro, però, faceva presagire che il candidato numero 1 al successo sarebbe stato un altro, ovvero Vinicius Junior, fuoriclasse brasiliano del Real Madrid. A poco più di 24 ore dalla premiazione, poi, rimbalzano notizie di un “ammutinamento” da parte del Real Madrid, che avrebbe deciso di trattenere tutti i propri candidati in lizza per il pallone d’oro, ma non solo, poiché anche mister Carlo Ancelotti avrebbe deciso di non partire verso la Francia per la premiazione. Una scelta che all’inizio sembrava ingiustificata, avvolta nell’ombra, fin quando, secondo quanto riportato dal giornalista sportivo più impattante al mondo ovvero Fabrizio Romano, Vinicius Junior non avrebbe vinto il pallone d’oro, stravolgendo difatti quella che sembrava ormai cosa certa. Una scelta che fa rumore e che ancora una volta risulta discutibile. Il Pallone D’Oro ha da sempre premiato quello che, in quell’annata specifica, si ergeva a miglior giocatore al mondo. Negli ultimi anni, però, la politica di assegnazione ha assunto dei contorni indefinibili, con delle scelte discutibili, per certi versi incomprensibili, spesso politiche e lontane dalla mera considerazione calcistica. Questo cambiamento di approccio ha portato a far scemare l’alone di unicità del riconoscimento. Rodri senz’altro è meritevole della stagione disputata, ma Vinicius Junior, considerando il valore del giocatore e l’impatto sulle singole gare, può esser definibile come uno dei giocatori più forti al mondo. Spostandoci, invece, dall’assegnazione maschile a quella femminile, a vincere è una calciatrice spagnola anche in questo caso e si parla di Aitana Bonmatí. La centrocampista iberica è al secondo riconoscimento consecutivo, a testimonianza del suo valore indiscutibile nel palcoscenico del calcio femminile: quest’ultimo è un movimento che vive una crescita continua, esponenziale e il livello del gioco è altrettanto in aumento. Aitana Bonmatí, inoltre, si fa portabandiera di un movimento come quello spagnolo che deve esser ammirato e preso d’ispirazione, in cui emergono talenti e in alcuni casi fenomeni assoluti di questo sport, ma non solo, in entrambi i generi.
- Autore dell'articolo:Marco Palma
- Articolo pubblicato:31 Ottobre 2024
- Categoria dell'articolo:Cronaca