Di Mayla Cilla.Checca,lella,finocchio.. queste sono alcune delle parole usate in modo dispregiativo che le persone con un orientamento sessuale apparentemente alla categoria LGBT+ sono costrette a subire quotidianamente. Persone che hanno solamente scelto di amare una persona dello stesso genere si trovano in questo loop infinito che le intrappola e non gli lascia una via d’uscita. Queste offese la maggior parte delle volte o vengono giustificate o non gli viene dato il giusto peso e viene cosi minimizzata la gravità dell’accaduto. La discriminazione e il bullismo legati all’orientamento sessuale influenzano la vita di molte persone. Molti giovani, soprattutto quelli che si trovano ad esplorare la propria sessualità nell’adolescenza, sono costretti a vivere in un mondo di silenzio. Si sentono spinti a nascondere la propria identità sessuale per paura di essere emarginati, discriminati o, peggio, aggrediti. La vergogna del giudizio può portare ad un profondo isolamento, contribuendo a problemi di autostima. Il bullismo omofobico può assumere diverse forme: dalle offese verbali agli insulti, per poi passare alle minacce, alle violenze fisiche e alle aggressioni. Non tutti riescono a comprendere che sia un fatto serio e preoccupante. Non tutti si rendono conto che questo tipo di violenza è la causa di molti suicidi soprattutto tra i giovani. Le scuole dovrebbero essere il primo ambiente di protezione per i ragazzi, invece è proprio il luogo dove nasce molto spesso questo fenomeno disumano. Proprio a scuola dovrebbero introdurre lezioni sull’orientamento sessuale promuovendo il rispetto reciproco. È arrivato il momento di dare a tutti la possibilità di vivere in un ambiente sicuro e rispettoso, dove l’amore e l’orientamento sessuale non siano mai motivo di discriminazione.
- Autore dell'articolo:Marco Palma
- Articolo pubblicato:26 Novembre 2024
- Categoria dell'articolo:Cronaca