Di Andrea Gino Caccaviello.”Viscerale”, il nuovo album di Mezzosangue, è fuori da pochi giorni ed è già un culto per molti. Un progetto completo ed emozionante, ma, allo stesso tempo, anche più leggero rispetto a quello a cui ci aveva abituati il rapper romano. L’album parte con il botto, con un’intro perfetta che anticipa magnificamente le canzoni che seguiranno. Particolare attenzione meritano le collaborazioni presenti nell’album: Gemitaiz in “Idiocracy” porta uno stile meno conscious ma con delle barre molto apprezzabili; Nayt in “Valzer” ci fa emozionare, dando vita a un dialogo molto intimo con Mezzosangue; infine c’è Icaro, artista emergente che si sta facendo sempre più spazio nella scena, con un ritornello melodico e una voce che ti catapulta nelle parti più profonde del brano. Non poteva mancare il pezzo denuncia: Mezzosangue in “Merge et Libera” critica e fa riflettere sul mutamento subito dalla società a partire dagli anni ’80, con l’avvento dell’audience e la mancanza di coraggio e autodeterminazione da parte della maggior parte delle persone, ormai schiave di una società che ci vuole tutti più simili, da tenere al guinzaglio, con la museruola stretta per paura di quello che potremmo dire. Successivamente arriva “Immobile dal Panico”, un pezzo che ha emozionato tutti gli ascoltatori, con un ritornello che ti entra dentro e strofe strappalacrime; una descrizione di un malessere interiore che molti provano: il non riuscire a tenere il passo, a stare sempre sul pezzo senza potersi permettere momenti di debolezza e rimanere, alla fine dei conti, immobili dal panico.L’album si conclude con “Vorrei”,  outro molto intima con innumerevoli dediche da parte dell’artista verso le persone a lui più care. Che dire, il disco nel suo complesso è davvero molto bello, sicuramente diverso da quello a cui l’artista ci aveva abituati, ma va anche compresa la trasformazione interiore che Mezzosangue ha subito negli anni: sta trovando la sua pace ed è giusto che trasformi in musica quello che sente veramente dentro. Lo ha detto anche lui: “Viscerale” è un disco scritto di getto, senza troppi concetti, leggero, fatto senza pensarci troppo, ed è bello così. Solo quando si fa quello che si sente davvero  si riesce a emozionare chi ci ascolta, e Mezzosangue ci è riuscito di nuovo.

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