Di Edoardo Spuntarelli. Il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha introdotto dei dazi che mettono in difficoltà molti paesi che traevano profitto dall’export, tra cui anche l’Italia. L’idea di Trump è quella di aumentare gli affari interni e l’export americano, e di ridurre il più possibile l’import, così da spostare la sede delle grandi industrie in America. Sebbene la sua idea di creare un’economia più interna e autonoma possa essere condivisa dagli americani, in realtà lo spostamento degli equilibri economici, così come lo sta attuando, non sta portando a nulla di buono né per il resto del mondo né per l’America stessa, come ha dichiarato anche il suo amico Elon Musk. Va detto, tuttavia, che sebbene le sue azioni possano sembrare aggressive, Trump si sta dimostrando quantomeno coerente, facendo tutto il possibile per aiutare l’America, anche a discapito del resto del mondo.
La furia dei dazi, per lo più, si è abbattuta sulla Cina, essendo una delle più grandi potenze mondiali. In Cina, i dazi hanno raggiunto il 104%. La Cina, ovviamente, non ha tardato a reagire, alzando a sua volta i dazi fino all’84% per proteggersi. Questo ha creato preoccupazioni anche in Europa: Ursula Von Der Leyen ha parlato a Pechino, invitando a evitare una “possibile deviazione” del commercio. Nel frattempo, anche l’Europa si sta organizzando con delle contromisure nei confronti degli Stati Uniti.
Intanto, il governo italiano promette fondi per aiutare le imprese, ma non sembra avere una chiara strategia. Il legame tra Giorgia Meloni e Donald Trump potrebbe fungere da ponte per un’Europa sotto pressione, ma il rischio è quello di delegittimare provvedimenti già presi da altri alleati europei, come Francia, Germania e Spagna.
L’egocentrismo di Trump, ancora una volta, appare evidente e sempre più aggressivo. Negli Stati Uniti si fa portavoce della religione, distorcendola e strumentalizzandola, quasi come se fosse un messia che distribuisce miracoli. Balla a tempo di musica durante eventi che lo vedono protagonista, insieme a Elon Musk, trattando la politica come se fosse un grande show