Di Giacomo De Santis e Federico Manzi. Partita al cardiopalma quella tra Roma e Inter. All’Olimpico la seconda e la terza in classifica dividono la posta in palio senza cambiare di fatto nulla nella classifica, vedendo solo il Milan allungare le lunghezze in testa. I primi 30 minuti della gara vedono un dominio assoluto da parte della squadra della capitale che, insistendo molto, riesce a trovare al 17’ il gol del momentaneo 1-0, grazie alla rete di Pellegrini, che si dimostra ancora oggi uno dei più informa dei giallorossi. Fino al cambio forzato dell’Inter, dentro Young per l’infortunato Darmian, i giallorossi dominano la gara, ma da lì in poi la musica cambia e l’Inter inizia ad avanzare pericolosamente verso l’area della Roma, sfiorando in varie occasioni il gol, quello annullato per fuorigioco a Lautaro Martinez su tutti. Il primo tempo si chiude in vantaggio per gli uomini di Fonseca, ma da lì in poi la gara cambia registro, e i secondi 45’ si preannunciano l’opposto dei primi. Infatti nella seconda frazione di gioco sicuramente più spumeggiante e spettacolare rispetto ai primi 45 minuti di gioco l’Inter che rientra in campo con un altro piglio, velocizzando il proprio gioco e creando occasioni da goal. Giallorossi, invece, che –per l’ennesima volta in questo campionato- lasciano la testa negli spogliatoi, confermando un inspiegabile calo fisico e psicologico che non riesce ancora a trovare una soluzione. Gli uomini di Conte, infatti, ne approfittano immediatamente ribaltando del tutto la partita in 10’ grazie ai goal di Skriniar e Hakimi, che ha stravinto il duello sulla fascia sinistra con il rientrante Spinazzola (non nella miglior forma fisica). Questa volta, però, la Roma reagisce da vera squadra e –anche grazie all’ingresso di Cristante e Bruno Peres- ricomincia a giocare in verticale e veloce come sa fare. Pressione costante negli ultimi 20 minuti di gioco che portano al 2-2 finale firmato Mancini. Un punto per uno che, però, ai fini della classifica non porta giovamento né da una parte né dall’altra.
Pericolosa e bella per quasi tutta la partita ma con il solito calo nel secondo tempo che Fonseca dovrà necessariamente eliminare. Al tempo stesso, però, con la consapevolezza che questa Roma può competere e giocarsela fino alla fine anche con le più forti d’Italia. Serviva una risposta per far capire a tutti che i giallorossi meritano il terzo posto solitario ed in parte è arrivata. L’obiettivo rimane, ovviamente, la qualificazione in Champions League, ma in un campionato così incerto, equilibrato e con molte squadre in pochi punti nulla è precluso. Neanche il tempo di metabolizzare questo risultato che venerdì sera la Roma tornerà in campo in una sfida delicatissima e che, nella Capitale, vale moltissimo: il derby con la Lazio, in una delle rarissime volte alla quale non si assisterà alle incantevoli coreografie spodestate ogni anno dalle due tifoserie.