Di Giacomo De Santis e Federico Manzi. Il derby di Roma non è un qualcosa che si può spiegare a parole, è un sentimento che ti parte dal piede con cui calci il pallone e passa lungo tutto il corpo.
Per i romani e romanisti che giocano questa partita il peso dell’incontro è palpabile per settimane, perché sanno che a seconda di come andrà, le loro azioni verranno ricordate nella storia della squadra da tutti i tifosi.
Lo sanno bene giocatori come Totti, dal primo gol nel 98’, alla firma sullo storico 1-5 del 2002, a quello del 2011, con la sua prima doppietta, fino agli ultimi due l’11 gennaio 2015,che hanno ribaltato completamente il risultato, oppure De Rossi, che oltre ad aver messo la firma in alcuni match ha sempre dato tutto se stesso in campo, senza mai mollare niente, o perché no anche Florenzi e Pellegrini, capitani e bandiere che hanno portato sulle spalle questo fardello e hanno scritto e scriveranno pagine di storia indelebile dei giallorossi.
Oltre ai romani e romanisti, il derby ha coinvolto con la sua carica adrenalinica anche tanti altri giocatori; il popolo giallorosso non dimentica di certo il rapporto “speciale” che ha avuto un certo Marco Delvecchio con i cugini biancocelesti; il milanese è stato a lungo il miglior bomber nel derby con 9 reti –dopo essere stato superato dal capitano Francesco Totti a quota 11. Un altro nome è sicuramente quello dell’aereoplanino Vincenzo Montella che fece passare una serata indimenticabile ad entrambe le tifoserie, seppur con stati d’animo opposti, insaccando il pallone per 4 volte alle spalle dell’allora portiere biancoceleste Peruzzi.
Dal 9 di un tempo fino ad arrivare a chi, la maglia numero 9 e la fascia da capitano, la porta ora, Edin Dzeko che, al tredicesimo derby con la maglia capitolina, 6 vinti e 3 persi, vorrà riportare la stracittadina dalla parte giallorossa, dopo l’ultima vittoria nel settembre 2018.
Insomma, seppur non assisteremo al solito spettacolo coreografico sulle curve, l’atmosfera in campo, e per i tifosi sul divano, rimarrà sempre quella di una partita che, oltre i 3 punti, sancirà la supremazia cittadina.