Di Alessandro Gibertini. Ha vinto il migliore: ha trionfato la squadra che ha offerto gioco, classe, superiorità. Ha vinto una bella Lazio contro una Roma vergognosamente irriconoscibile. La 153esima stracittadina capitolina porta il segno dell’Aquila. Inzaghi umilia Fonseca. 3-0 sul tabellino dell’Olimpico.
Il derby non è una partita come le altre. Sono le 20:45. Stavolta all’Olimpico non c’è nessuno. Un fortino “addobbato” con qualche striscione e nulla più. Solo lo stretto necessario. Giocatori, allenatori e collaboratori uniti per un solo obiettivo. Inno della Serie A, saluto iconico tra capitani e si comincia. Primi minuti di match equilibrati. I Lupi e le Aquile si danno battaglia. È la Lazio ad interrompere lo stato di quiete. Lazzari sfrutta un errore marchiano di Ibañez e serve il solito Ciro Immobile che deve solo spingere la palla in rete. Da qui in poi la partita comincia a pendere verso i biancocelesti. Se si conta anche l’immediato raddoppio di Luis Alberto con un gran gol all’angolino, impossibile da parare. Proteste per un possibile fuorigioco di Caicedo, non giudicato tale dall’arbitro, così come Orsato non ha giudicato volontario un fallo di mano di aggiustamento palla di Lazzari, nel secondo goal laziale. La Roma sparisce dal campo. Crea poche azioni e non è mai pericolosa. Resta in balia dei padroni di casa. La prima frazione di gioco si conclude per 2-0. Fonseca sfrutta la pausa per rimproverare i suoi. Ma è tutto inutile. La squadra di Inzaghi riscende in campo con più determinazione, grinta e fame. I suoi giocatori arrivano per primi su ogni pallone. Neanche qualche buon intervento di Pau Lopez, puo’ evitare il terzo gol avversario. Luis Alberto prende la mira ed insacca con un colpo da biliardo dal limite. Con ormai il risultato in cassaforte, la Lazio si chiude in difesa e lascia “sfogare” i giallorossi per l’ultimo quarto d’ora. La difesa delle Aquile regge bene e riesce a non subire nulla. Reina salva una rete praticamente fatta da Dzeko.
Da segnalare i soli tre tiri in porta della Roma, contro i sette della Lazio e l’elevato numero di cartellini gialli. Ben 9. Simbolo di una partita molto fisica.
Fonseca si vede riproposto un grande problema: la sconfitta contro le big. Una squadra terza in classifica non può permetterselo. C’è qualcosa che non va. 34 punti non sono tanti. In una sola giornata, i giallorossi potrebbero scendere al sesto posto. Un grande smacco per una società dalle mille ambizioni quest’anno. Sorride Inzaghi che agguanta la terza vittoria consecutiva. Questa certamente dal sapore diverso. Più dolce. Confermata la settima posizione due punti al di sopra del Sassuolo, con i neroverdi però che hanno disputato una partita in meno. L’allenatore piacentino può essere soddisfatto anche per i cambi, i quali hanno portato la giusta freschezza ed aggressività.