Vi ricordate a inizio stagione quando il Real Madrid fece la cessione più grande della sua storia e la Juventus l’acquisto più dispendioso della storia della Serie A? Perfetto. Dopo l’inizio del campionato in Liga, sugli spalti del Bernabèu un bambino con la maglia del Real Madrid ostentava fiero e con sicurezza un cartello che recitava “WHO NEEDS RONALDO?”. Ma infatti, a chi serve Ronaldo? Noi siamo il Real Madrid, non il Real Ronaldo. Questi saranno stati i pensieri nella testa di quel giovane tifoso bianco oro, pensieri che però si sono dissolti martedi sera proprio al Santiago Bernabèu, nel tempio del calcio, a casa loro.
Il Real è stato eliminato dalla Champions League agli ottavi di finale da un Ajax che andava a mille allora e che avrebbe travolto molto probabilmente anche moltissime altre squadre che partecipano al torneo. Il Real non usciva dalla Champions agli ottavi da 11 anni, per moltissimi tifosi questo è stato il più grande fallimento del patron Florentino Pérez da quando è diventato presidente della squadra.
Martedi sera è andato in onda solo l’epilogo di quella che è stata la disfatta dei temibili Galacticos. Il declino della squadra è cominciato già questa estate, appunto, con la cessione del loro pezzo da 90, il pluripremiato pallone d’oro: Cristiano Ronaldo. Ma attenzione, perché oltre alla cessione di un fuoriclasse cosi ci sono stati altri incidenti di mercato che hanno travolto il Real, infatti voci di mercato davano Modric all’Inter fino all’ultima ora di calciomercato. Il fatto che poi il trasferimento non sia avvenuto però non è un fatto a vantaggio del Real perché ora si trova costretto a giocare con un giocatore che molto probabilmente avrebbe voluto cambiare aria.
Uscendo fuori da quella che è la rosa dei bianco oro, il Real ha subito anche un’altra grave: Zidane. Da allenatore del Real Madrid, ha vinto tre Uefa Champions League (record condiviso con Bob Paisley e Carlo Ancelotti), un campionato spagnolo, due Supercoppe Europee, una Supercoppa di Spagna e due Coppe del Mondo per Club. Zidane è stato il primo e unico tecnico francese vincitore della Champions League. È inoltre il primo e unico allenatore ad aver vinto tre edizioni consecutive della Coppa dei Campioni. Insomma, non un tizio qualunque.
Il suo rimpiazzo è stato Santiago Solari che finora sulla panchina del Real Madrid ha collezionato 51 punti in campionato (terzo al -5 dall’Altletico), un’eliminazione della Champions e una serie infinita di sconfitte con squadre che il Real dello scorso anno avrebbe annichilito.
L’allenatore svolge il lavoro più difficile all’interno di una squadra, Zidane è riuscito a trasmettere ai suoi giocatori una mentalità talmente da vincente che questi erano sempre affamati di vittorie e titoli. Il Real probabilmente è arrivato alla fine del suo ciclo e questa estate sicuramente arriveranno nuovi giovani talentuosi affamati di vittorie che ridaranno energie a una squadra ormai devastata da se stessa e della mancanza di un gigante che li trascinava, CR7.
E qui torniamo al bambino con il cartellone in mano. Who needs Ronaldo? A quanto pare proprio a questo Real che fatica a ingranare e che continuerà cosi fino a fine stagione.