Di Emanuele Montuori

La volgarità che fà spettacolo.E’ il 20 febbraio e a Madrid si gioca Atletico-Juventus. I colchoneros dominano la gara e annichiliscono i bianconeri vincendo per 2 a 0. Dopo il primo gol dei padroni di casa, il Cholo si gira verso i suoi tifosi e si stringe i genitali, un gesto molto familiare per lui. Dopo la gara Simeone dirà che quel gesto era stato fatto per far capire ai suoi tifosi che “loro avevano le palle”. L’immagine di Simeone dopo il gol farà il giro del mondo nelle ore successive alla partita diventando virale, soprattutto sui social. Le motivazioni di quel gesto date dal mister dell’Atletico saranno inutili e Simeone diventò protagonista di un vero e proprio scandalo che gli costò anche la squalifica per il match di ritorno del 12 marzo, perché recidivo.

Nel frattempo in casa Juve non si respirava una buona aria, i fantasmi della Champions si facevano sempre più vividi e un’altra eliminazione avrebbe generato non poco rumore a Torino. La remuntada sembrava impossibile, la Juventus per poter passare il turno avrebbe dovuto vincere con almeno 3 gol di scarto senza subirne. Ma come i bianconeri hanno dimostrato in questi anni, pe loro nulla è impossibile. E cosi fu.

La Juventus si impose per 3 a 0 con una tripletta di Cristiano Ronaldo, dominando la partita su ogni fronte: non concedette nemmeno un tiro in porta all’Atletico in 95 minuti. A fine partita, l’eroe della serata, mister 5 palloni d’oro, inaspettatamente emulò il gesto di Simeone: anche in modo più vistoso.

Come il Cholo, anche CR7 entrò nel giro delle polemiche, rischiando anche una squalifica per la partita successiva di Champions League. Ma cosa ha spinto però un campione dentro e fuori dal campo come Cristiano Ronaldo a compiere un gesto tanto volgare quanto antisportivo?

Molte volte la foga e l’adrenalina fanno dimenticare a giocatori, allenatori e tifosi che questo prima di essere uno sport è passione, dedizione e rispetto. Questi tre fattori non devono mai mancare su un campo di calcio come nella vita. Questo è quello che è successo a Simeone e Cristiano Ronaldo, la loro foga di vittoria e di sfottò ha tramutato quella che per entrambi poteva essere una serata da ricordare in un’ottima partita corrotta da un gesto che non si dovrebbe mai vedere. Tutti le persone che vivono nel mondo del calcio sono continuamente sotto i riflettori e ogni loro gesto o affermazione potrebbe essere frainteso e usato contro di loro solo anche solo per vendere qualche copia in più. Questo, i diretti interessati, lo sanno e a maggior ragione dovrebbero contare non fino a dieci per fare o dire qualcosa ma fino a cento.

L’immagine che hanno fatto passare è quella di un calcio sporco e viscido, dove si è sempre pronti a umiliare il proprio avversario per sentirsi grandi e forti. Purtroppo questa non è altro che la punta dell’iceberg, episodi come questi succedono ciclicamente ormai nel calcio, soprattutto in Italia: a partire dalla Serie A fino ad arrivare alla Lega Pro.

Uno slogan proprio della Serie A recita “il calcio è di chi lo ama” e se cosi fosse, una buona fetta di calciatori ora invece di guadagnare fior fior di quattrini per “tirare due calci a un pallone” farebbero altro.