Di Nicoletta Carli. Pochi minuti, ma interminabili, nell’inferno della mente: paura…panico…sudorazione…tremore…difficoltà di respiro…e il mondo che ti cade addosso; un mostro che ti divora l’anima. Ti senti impotente nel reagire.. Un attacco d’ansia è essere in una realtà simulata dal proprio pensiero, che tradisce la serenità e fa emergere dal nulla le paure più nere. Un attimo prima si è in pace con sé stessi, poi all’improvviso ci si trova catapultati nel peggiore dei film mentali, il cui cast è composto da una lista interminabile di proprie angosce. Essere costretti, senza alcun preavviso, ad affrontare le proprie paure in fila. Come fosse un incubo cucito su misura.

Crediamo di essere sempre perfettamente padroni di noi stessi e coscienti del tutto intorno a noi, del resto sarebbe tremendo anche solo pensare il contrario. Ma a volte è necessario dover fare i conti con una realtà diversa, peggiore. Quando si soffre di disturbi d’ansia non si è sempre padroni di ciò che è dentro noi. L’ansia è di per sé un’emozione normale e naturale, che si attiva quando una situazione viene soggettivamente reputata come minacciosa. Ma ci sono circostanze in cui quest’emozione va oltre il proprio normale funzionamento: diventando irrazionalmente astratta, ingrandendo smisuratamente la situazione, cominciando ad essere sempre più invadente. Queste minacciose situazioni purtroppo cominciano ad essere più comuni, a capitare a più persone. A tal proposito uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità sull’impatto della pandemia sulla salute mentale fa emergere che ‘’ I livelli di ansia sono risultati oltre il range di normalità nella metà circa dei soggetti esaminati’’. Dei dati che fanno preoccupare, in particolar modo se inseriti in un quadro di sottovalutazione di questi disturbi. Di fatti, secondo dati dell’Istituto di Psicopatologia di Roma, benché si tratti di una delle patologie più diffuse al mondo, soprattutto nelle donne, ‘’ Nel mondo occidentale la maggior parte delle persone che soffre d’ansia, pur avendo una sofferenza che ne limita la vita, non viene curata’’. Probabilmente questi disturbi non vengono curati perché con il tempo si impara a convivere con essi, per quanto sia estenuante doverlo fare. Probabilmente sono patologie sottovalutate, da noi stessi per primi, perché ‘’È solo ansia’’. È necessario iniziare a sensibilizzare riguardo queste patologie. Perché non è solo ansia quando dal nulla si è trascinati in una chimera creata con i peggiori dei nostri incubi. Non è una cosa normale se improvvisamente ci si sente morire fisicamente, quando nella nostra testa stiamo combattendo all’ultimo sangue con le nostre paure più viscerali che si materializzano. Sembrano vere, possiamo toccarle. Invece sono soltanto terribili ipotesi basate su supposizioni, generate da uno stimolo innocuo. Sono l’accadere simulato di situazioni che tanto temiamo, di circostanze che vorremmo non si verificassero mai. La mente si auto condiziona e crea una realtà che sabota sé stessa, provocando immenso malessere.

Non esiste incontro peggiore di quello con la parte più temuta di sé stessi. Uno duro scontro in cui non conosciamo il nemico, invece lui conosce noi ed i nostri terrori fin troppo bene. E mentre fuori è tremore e tachicardia, dentro è spietata lotta contro la mente: angosciante paura. E poi alla fine si è stanchi, affaticati; come dopo una battaglia: sapere di averla vinta anche questa volta, ma non sapere quando sarà la prossima.