Di Alessandro Gibertini.
MARESCA 5,5: L’arbitro della sezione di Napoli è chiamato a dirigere una partita ricca di agonismo. Si sprecano contrasti e decisioni non facili da prendere sul momento. Eppure il giudice di gara si disimpegna in maniera discreta. Va sottolineata la sua personalità. Tirare fuori 13 cartellini (4 per i padroni di casa e 9 per i biancocelesti, tra cui un’espulsione per somma di ammonizioni), esagerando anche talvolta, non è da tutti. L’idea è quella di placare “i fuochi ardenti” sul nascere. Ma i falli si susseguono ugualmente fino agli ultimi minuti dell’incontro. Il fischietto pecca di lucidità in più di un’occasione. Qualche errore di troppo nella valutazione di alcuni contatti. Nessun episodio VAR da segnalare.
INZAGHI 5: Ci si aspetta molto di più dalla sua Lazio. Un gruppo squadra capace di stabilire un record ultracentenario solo una settimana fa (raggiungere le 11 vittorie casalinghe consecutive per la prima volta nella storia biancoceleste). La consapevolezza di ciò dovrebbe dare stimoli, forza e coraggio ai ragazzi. E anche allo stesso mister. Viaggiare insieme sull’onda dell’entusiasmo. Ma così non è. I calciatori con l’aquila sul petto scendono bene in campo. Con determinazione e voglia di fare. La mancanza di concretezza, però, fa da padrona. Il gol subito alla fine del primo tempo taglia le gambe ai biancocelesti. Inzaghi dialoga con i suoi nello spogliatoio. Ma le sue parole non sortiscono alcun effetto. Anzi, la situazione peggiora. La Lazio non si rende mai pericolosa per il resto del match, subendo una seconda rete. Stavolta decisiva. Che spezza le speranze e i sogni Champions del club. Male la gestione dei cambi da parte dell’allenatore piacentino. Non solo in ritardo, ma anche fuori posizione. Scambiare i ruoli nel corso di una partita non è mai vantaggioso. L’unica gioia della serata è il ritorno di Luiz Felipe. Il difensore brasiliano si presenta dopo una lunga assenza, causa operazione alla caviglia. Sarà sicuramente un valore aggiunto per lo sprint finale del campionato.