Di Madalina Ilincuta. La realtà è facile da plasmare e modellare a nostro piacimento, la bontà d’animo attrarrà sempre la positività dell’universo che ci circonda, la potenza della mente può farci vedere il mondo come non l’abbiamo mai visto.
“La donna alla finestra’’, disponibile su Netflix, vede Amy Adams nei panni di una psicologa infantile distrutta da un evento traumatico che il suo inconscio non vuole accettare: la morte della sua famiglia. L’attrice eccelle in questo thriller psicologico diretto Joe Wright, confermando la sua predisposizione nell’interpretare le emozioni devastanti dell’animo femminile, ricordiamoci infatti la sua performance in “Animali notturni’’. La protagonista soffre di agorafobia, ovvero quella paura paralizzante del mondo esterno. Il suo unico rapporto con gli altri esseri umani è plasmato attraverso l’obiettivo della sua macchina fotografica con cui spia il vicinato. Quando un giorno assiste ad un omicidio, Anna perde del tutto il controllo della sua mente, e la sua già instabile condizione psicologica, compromessa da farmaci ed alcool, la fa cadere in una spirale di paranoia e complottismo. Tra spezzoni di film e immagini simbolo della filmografia hitchcockiana, ci troviamo ad osservare il declino di una mente malata, che vive il mondo in base alle sue credenze, alla paura ed alla tragicità.
La mente umana ha una potenza inimmaginabile, quante volte abbiamo avuto paura di un qualcosa che nemmeno esisteva o quante volte abbiamo gioito per una questione ingrandita nel nostro conscio. Il nostro subconscio può conservare traumi dei quali non ci ricordiamo minimamente, eppure sono lì con noi, ci fanno compagnia durante le nostre giornate facendoci provare quel senso di inadeguatezza e tristezza che non riusciamo a comprendere fino in fondo. La mente è un universo da esplorare. Può diventare la nostra più grande amica come il nostro incubo peggiore. Sta a noi accettarne la maestosità e coccolarla a tal punto da sentirci in sintonia con essa.
Analizzandone la grandezza capiamo che possiamo plasmare la nostra vita come vogliamo: sta a noi decidere come guardare l’universo delle cose. Alla base della meditazione vi sono delle tecniche di visualizzazione o la semplice osservazione del respiro, per rilassare e direzionare il flusso dei nostri pensieri, in modo da indurre nella nostra mente lo stato positivo di salute fisica e mentale. E’ in realtà quello che dovremmo fare ogni giorno…guardare sempre il bicchiere mezzo pieno. Anche quando il male oscura l’anima bisogna visualizzare quella luce che cerca prepotentemente di esplodere, perché il bene esiste ed è lì, pronto ad abbracciarci. Ma sta a noi volerlo veramente. Scrivete, amate, ballate, cantate! Cantate quelle bellissime parole d’amore che il vostro cuore pulsa, tremate davanti alla bellezza in quadro, fatevi inebriare dal profumo dolce di un campo fiorito. Indirizzate i vostri pensieri verso la positività, l’armonia delle cose, fatevi trasportare dal vento, siate leggeri. Perché la leggerezza non è mai superficialità ma volontà di sentirsi liberi.
‘’C’è qualcosa nell’arte, come nella natura del resto, che ci rassicura e qualcosa invece che ci tormenta, ci turba. Due sentimenti eterni in perenne lotta, la ricerca dell’ordine e il fascino del caos: dentro questa lotta abita l’uomo, abitiamo tutti, ordine e disordine. Cerchiamo regole, forme, canoni, ma non cogliamo mai il reale funzionamento del mondo, e questo per gli uomini è un eterno mistero, e l’incapacità di risolvere questo mistero ci terrorizza, ci costringe ad oscillare tra la ricerca di un’armonia impossibile e l’abbandono al caos.’’ Siamo soldati tra una guerra di parole e di idee, quando Dio ci guarda triste e non ci accoglie, abbandonatevi al caos con il sorriso sulle labbra, con l’anima che attrae la luce, respingete l’oscurità. Perché infondo siamo tutti bagliori spenti dalla tempesta che è la vita, sta noi riaccenderci. (Riferimento al brano di Mezzosangue -Armonia e Caos)