Di Elisabetta Di Pasquo Soli, senza speranza, abbandonati a loro stessi senza aspettative di vita migliori. Questa è la situazione della maggior parte dei giovani a Tor Bella Monaca, quartiere di Roma dove regna il degrado, lo spaccio e la criminalità.
Nel cuore di quei palazzoni grigi, dalla mattina alla sera, vivono soprattutto ragazzi, soliti a stare in strada fin da bambini, abituati a sentire la mancanza dei genitori spesso troppo impegnati negli “affari” e nello spaccio. Ragazzi che non hanno mai avuto né orari né regole, ragazzi che fin da piccoli “giocavano” a fare i “grandi”, in un quartiere in cui l’età non conta, dove questi atteggiamenti criminali sono “modelli” da imitare. Furti, rapine, spaccio, sparatorie coinvolgono il quartiere.
Numerose soprattutto le storie tragiche dei bambini, sfruttati per nascondere e vendere sostanze stupefacenti. Chi sospetterebbe mai di un bambino? Questo è il pensiero di molti genitori.
Per i bambini e i giovani di Tor Bella Monaca, questa è la normalità. Non ci sono passeggiate con gli amici o giochi al parco, la loro normalità è vivere nella criminalità, è guidare motorini rubati, è nascondere e spacciare droga, è fare le sentinelle seduti tutto il giorno sulla solita panchina, è vedere i propri genitori, amici o parenti finire carcerati.
La situazione di degrado è insostenibile, si dilaga così lo spaccio tra i giovani, “vittime” di un quartiere abbandonato che resiste.
Oltre alla vendita di queste sostanze, c’è chi ne fa uso. Ragazzi deboli, dimenticati nel cuore del loro quartiere, che si avvicinano alla marijuana, alla cocaina o all’eroina per divertimento, per spingersi oltre ogni limite.
Ma oltre alle sensazioni di piacere provocate dalla droga, questi ragazzi, che si differenziano dagli altri adolescenti perché arresi a vivere in una realtà problematica, ignorano i suoi veri problemi: le crisi di astinenza, gli atteggiamenti aggressivi il carcere e nei peggiori dei casi l’overdose.
Bisogna essere coraggiosi e forti per vivere a Tor Bella Monaca. Solo colui che riesce a ribellarsi e dire NO sopravvive a questa dura realtà, mentre gli altri piano piano annegano nel silenzio!