Di Ludovica Lamboglia. Maurizio Sarri 5: Costretto ai ripari schiera Pedro come falso nueve accompagnato da Felipe Anderson e Zaccagni ai suoi lati. Quella di ieri sera è stata senz’altro una Lazio senza il suo finalizzatore per eccellenza, Ciro Immobile finito ko per un edema vasto. Dato il forfait del capitano della Lazio, il tecnico toscano non ha potuto che riparare laddove bisognasse intervenire ma con scarsi risultati. I biancocelesti sono mancati totalmente negli undici metri, poche occasioni e zero reti sporcate. Una Lazio spenta, mai determinante, totalizzando persino un solo tiro in porta contro i 5 della Juventus. Solo nei passaggi riusciti ha avuto la meglio: 559 vs 387, ma che a poco sono serviti se non a mettere in campo una prestazione senza fame da gol. A fare la pazzia ci pensano Cataldi e Reina che in due occasioni fanno degli interventi totalmente ingenui, il primo su Morata e il secondo su Chiesa. Seppur la Lazio si sia tagliata le gambe da sola, quello che è stato evidente è che i biancocelesti hanno palleggiato maggiormente rispetto alla Juventus, nei primi trenta minuti della ripresa hanno contenuto i bianconeri nella loro area non concedendo alcun contropiede. La musica è cambiata però proprio sul finale, negli ultimi 15 minuti. La Lazio non ha saputo ripetere l’ottima prestazione fatta contro la Salernitana e rimane così surclassata dalla Juventus con la doppietta di Bonucci firmata totalmente su calcio di rigore.
Di Bello 5,5: Il fischietto della sezione di Brindisi ha messo in campo una conduzione abbastanza discutibile, non tanto per i singoli episodi ma parlando più in generale. Per quanto riguarda il rigore concesso alla Juventus a causa del fallo commesso da Cataldi ai danni di Morata, Marco Di Bello non ha peccato. Il centravanti bianconero è stato l’unico ad aver toccato il pallone mentre il centrocampista della Lazio era nettamente in ritardo travolgendo così Morata nel momento in cui ha intercettato solo le sue gambe. Al 43’ però Pedro è stato toccato duramente da McKennie ma Di Bello ha optato per la non assegnazione dell’ammonizione: in realtà mancherebbe un giallo. Due minuti dopo si ravvisa un evidente fallo di Pellegrini su Lazzari con quest’ultimo che subisce ostruzione: Di Bello lascia correre per poi addirittura assegnare alla Juventus la punizione per una presunta sbracciata del terzino della Lazio. Sul finale il direttore di gara super sicuro del rigore assegnato ai bianconeri di nuovo trasformato da Bonucci. Nell’azione Reina travolge in scivolata Chiesa in area. Una conduzione sicuramente da rivedere quella del fischietto di Brindisi ma che comunque nelle decisioni riguardo ai rigori assegnati nulla da dire.