Di Emanuela Arabito. Almeno uno ogni otto minuti: e’ a questo ritmo che i bambini scompaiono, in India. 35mila ogni anno. Nel subcontinente indiano, molti di loro finiscono nella rete dei trafficanti di esseri umani o di organi. A volte, ceduti dagli stessi  genitori a intermediari, in cambio della promessa di un lavoro.  Nel 2011, per combattere il traffico illegale di organi, il governo di Nuova Delhi  approvò una legge che prevedeva fino a dieci anni di carcere e regolava la donazione al di fuori del “nucleo familiare”. Una decisione adottata dopo la scoperta di un enorme traffico di reni: un’organizzazione criminale prelevava gli organi da poveri manovali dell’Uttar Pradesh, cui offrivano fra i 4 o 5mila euro, per poi rivendere quegli stessi organi a facoltosi clienti da tutto il mondo, disposti a pagarli fra i 33 e i 40mila euro.

In India 200,000 persone attendono un rene nuovo e 30,000 sono invece in attesa di un fegato (dati 2017). Per vie legali, gli organi disponibili soddisfano solo circa il 3-5% della domanda. E questo traffico coinvolge sempre piu’ bambini. Se soli o orfani, vengono rapiti. Ma succede anche se sono con i genitori: cosi’ fu rapita, anni fa, una bambina alla stazione di Calcutta.

I casi di traffico di bambini in India dal 2015 sono più che triplicati,’ le alluvioni del 2017, causate dai cicloni, hanno cancellato interi villaggi, causato centinaia di morti, e a causa dei dispersi, un gran numero di bambini e’ caduto nelle mani dei trafficanti. E in 2 casi su 3 si tratta di bambine.

Il traffico investe anche l’Africa e la rotta migratoria: adulti o minori non accompagnati, che contraggono un debito per il viaggio, a volte danno un organo come pedaggio se non hanno l’intera somma sufficiente. Nei casi peggiori, vengono uccisi. I trafficanti espiantano gli organi per portarli fino in Egitto, diventato un supermercato del traffico di organi  di bambini e adulti.

 

Sudamerica e Centro America  purtroppo non sono da meno. Solo in Messico , nel 2014, risultano scomparsi 45 mila fra bambini e adolescenti,  sottratti per sfruttamento sessuale, vendita e traffico di organi, attirati attraverso i social network. in Messico, gli organi dei bambini non vengono portati fuori dal Paese in congelatori o borse termiche. I piccoli arrivano negli USA e lì vengono portati nelle cliniche private.

 

Un turpe commercio che non risparmia l’Europa. Come ha ricordato ieri alla Stampa il magistrato Carla Del Ponte, l’ultima relazione del Consiglio d’Europa sul traffico d’organi ha confermato i vasti traffici del Kosovo. Lo avevamo già denunciato 11 anni fa, dice il magistrato, ma le testimonianze non sono mai diventate ufficiali perché la gente aveva paura……