Di Giulia Arcangeli. l. L’ultima tragedia, avvenuta lo scorso 16 ottobre, riguarda Liam Payne, noto per il suo passato nella boyband One Direction, trovato senza vita a seguito di una caduta dal balcone della sua stanza d’hotel. Caduta probabilmente dovuta ad un malore causato dall’eccessivo uso di sostanze stupefacenti. Il suo tormento e il suo disagio vengono racchiusi perfettamente in una delle ultime frasi pronunciate dal cantante come riferiscono i testimoni “Ero in una boyband…ecco perché sono così incasinato”. Frase che rivela l’oscurità di un’industria che sfrutta e abbandona, lasciando gli artisti in balia dei propri demoni interiori. Amy Winehouse, Kurt Cobain, Prince, Mac Miller sono solo alcuni degli artisti la cui morte può essere associata all’abuso di droghe o di alcol. Cosa si cela davvero dietro le performance sul palcoscenico? Cosa devono affrontare gli artisti?
La vita sotto ai riflettori è un’illusione. Siamo portati a credere che il successo, la fama e i soldi siano sinonimo di felicità, ma quello che noi vediamo è solo una facciata, è solo apparenza. Dietro il sorriso spesso si nasconde una triste verità: molti artisti, seppur circondati dall’affetto dei fan e del proprio team, si sentono isolati e sottoposti a continue ansie, pressioni e aspettative inarrivabili.
E’ ormai noto che quello che conta in questo settore sono solo i numeri. Gli artisti non hanno voce in capitolo (soprattutto se alle prime armi): a chi importa se stanno male o se vogliono esprimersi come più preferiscono. La loro personalità viene soffocata in nome del profitto.
Gli artisti si trovano a dover fare i conti con le esigenze di un’industria sempre più opprimente.
Ma quando questo hype finisce, cosa resta? Spesso solo una spirale di dipendenze che gli fa precipitare in un vortice senza via d’uscita. O meglio lascia loro una via d’uscita talmente piccola che solo in pochissimi sanno intraprendere.
Inoltre lo stile di vita che conducono e i ritmi a cui sono sottoposti, quando si trovano nel picco della loro carriera, sono estenuanti soprattutto se si vuole spiccare tra le migliaia di persone che popolano questo ambiente. L’uso di droghe appare loro come l’unica soluzione per non rimanere schiacciati e affondare.
La realtà, si sa, è impietosa: la fama porta con se tanto dolore. E quando le luci del palco si spengono, l’illusione della vita perfetta ssi frantuma lasciando un vuoto che tanti, forse troppi, cercano di riempire con alcol e droga. Forse è tempo di cambiare, di mettere al centro l’anima e il talento degli artisti, prima che un altro talento resti inerme sul campo