Di Mihai Enache. Un altro crimine è stato commesso dalle forze armate israeliane: al loro crudele palmarès si aggiunge l’evento più recente avvenuto a Rafah, città a sud della striscia di Gaza, in prossimità del confine con l’Egitto. Il 23 marzo 2025, 15 soccorritori- tra cui medici, paramedici e pompieri- che si trovavano in missione di soccorso a bordo dei loro mezzi vengono uccisi dalle milizie israeliane.

In concomitanza alla scoperta dell’accaduto da parte dell’opinione pubblica internazionale arriva anche la prima versione dei fatti fornita da Israele: i veicoli viaggiavano in maniera ambigua e <<senza segnali di identificazione>> e per questo sono stati colpiti. Sembra di trovarsi di fronte ad un errore, i mezzi di soccorso avevano le luci spente, svolgevano movimenti sospetti, e nel buio di quella notte non sono stati riconosciuti come tali. Poi il 5 aprile, il New York Times pubblica un video fatto con il telefono da uno dei medici prima di essere ucciso. Il video smentisce la versione dell’IDF(Forze di Difesa Israeliane) perché mostra come le ambulanze, in realtà, avessero le luci di emergenza accese, fatto che le rendeva facilmente identificabili. Inoltre, nel video si sentono spari e colpi d’arma da fuoco che affondano nei veicoli e nei corpi dei soccorritori. Arriva la nuova versione dopo la scoperta della menzogna: Israele sostiene che almeno sei dei medici uccisi erano stati identificati dai funzionari dell’intelligence, come agenti di Hamas, ma di questo non è stata fornita alcuna prova. Ormai sembra questo il copione dei soldati israeliani, ogni volta che esce allo scoperto un crimine di guerra, l’omicidio di un giornalista, il bombardamento di una scuola, un ospedale o una tenda di rifugiati, si difendono rispondendo che le vittime in realtà erano membri o collaboratori dei terroristi di Hamas. Il video si conclude con le parole struggenti del soccorritore palestinese: “Perdonami mamma, questo è il cammino che ho scelto, aiutare le persone… Dio è grande…”.

È avvilente il silenzio dei leader internazionali su questi fatti, e ancor più spregevole è chi continua a sostenere lo Stato di Israele in questo conflitto, come fanno gli USA di Trump. Nei territori palestinesi si assiste ad una guerra crudele e indiscriminata e per quanto Dio possa essere grande, i fatti dimostrano che non sarà mai più grande della crudeltà umana.