Di Mihai Enache. Il 2 aprile il presidente Donald Trump, durante una conferenza stampa alla Casa Bianca, annuncia l’imposizione dei dazi e mostra il cartello con le nuove tariffe. Nei giorni successivi le borse mondiali crollano come non accadeva da anni: le azioni di molte aziende precipitano, piccoli investitori e risparmiatori di tutto il mondo perdono tutto. Miliardi di dollari vanno in fumo. Il 9 aprile, in un’altra apparizione pubblica, il presidente degli Stati Uniti dichiara che numerosi leader mondiali lo stanno contattando “per baciargli il sedere”, e, disperati, lo supplicano di trovare un accordo sulle tariffe. A sorpresa annuncia una tregua di 90 giorni sui dazi, a suo dire, per dare il tempo ai leader dei vari paesi di recarsi a trattare personalmente con lui. L’effetto è immediato: le borse iniziano a risalire.
Non tutti sono stati danneggiati da questi eventi. Qualcuno ci ha guadagnato, e tanto. La società controllata dalla famiglia presidenziale, la Trump Organization, ha guadagnato 415 milioni di dollari; Charles Schwab, amico e sostenitore del presidente, nonché capo di una delle più grandi società finanziarie americane, ha incassato 2,5 miliardi. Roger Penske ne ricava 900 milioni, imprenditore nel settore automobilistico, al quale Trump aveva conferito, nel 2019 la Medaglia presidenziale della libertà (il più alto riconoscimento civile negli USA). Adam Schiff, senatore democratico, è il primo a mettere in dubbio la legittimità di questi introiti, e richiede l’avvio di un’inchiesta per stabilire se si tratti di un caso di manipolazione di mercato, detto anche “insider trading”: ossia la compravendita di titoli di una determinata società da parte di soggetti che sono venuti in precedenza in possesso di informazioni riservate. La domanda del senatore è lecita: “Qualcuno della famiglia Trump o della sua amministrazione ha tratto vantaggio dal caos dei dazi, attraverso un’azione del genere ?”.
La risposta definitiva potranno offrirla solo le indagini, ma è impossibile non notare la fortunata coincidenza.