Di Cecilia Cerasaro. Mentre l’Italia si scopre il paese con più contagi da coronavirus in Europa, le reazioni dei politici nostrani di fronte alle emergenze internazionali come il Covid-19 sono prevedibili. Tutti insistono a parole sulla collaborazione ma intanto qualcuno non rinuncia alla campagna elettorale.
A cercare di far chiarezza sui fatti è il presidente Conte che, porgendo le condoglianze alle famiglie delle vittime e rassicurando la popolazione, afferma:
Abbiamo messo in quarantena tutte le persone che sono venute in contatto con i casi certificati positivi.
Il Ministro della Salute Roberto Speranza, oltre a rassicurare sull’adeguatezza del sistema sanitario italiano, fornisce ulteriori informazioni:
Siamo al lavoro per un’ulteriore ordinanza che sarà sottoscritta con la regione Veneto. L’obiettivo è contenere in aree geografiche limitate l’epidemia. […] Abbiamo fatto un lavoro di screening molto accurato, per selezionare uno ad uno i contatti stretti di queste persone, li stiamo verificando uno ad uno con i tamponi e pensiamo che questa sia la modalità più efficace per contenere l’avanzamento del virus.
Il Governo sembra dunque aver capito che per combattere il pericolo imminente non servono politici, ma medici. La nostra classe dirigente, in questo caso dovrebbero fre un passo indietro, tacere e obbedire agli specialisti che sanno cosa fare. Di questa opinione sembra essere Nicola Zingaretti, segretario del PD, che commenta, appellandosi all’unità:
È il tempo della scienza, della buona sanità, della collaborazione, di non sottovalutare nulla e di organizzarsi.
Ma nel frattempo i cittadini lamentano poca chiarezza e il panico si diffonde. Questo infatti sembrano volere gli italiani, oltre alla protezione: certezze sulla velocità, le condizioni e le modalità del contagio, sulla mortalità, sui sintomi da considerarsi preoccupanti, sulle possibilità di guarire. Per questo Giorgia Meloni chiede al presidente Giuseppe Conte di riferire sul Covid-19 in parlamento:
Noi vogliamo sapere tutto del corona virus altrimenti non potremmo dare una mano.
Ma non tutti sono dello stesso avviso. Dall’opposizione arriva l’accusa al Governo di non aver fatto abbastanza. Matteo Salvini, leader della Lega, sfrutta così il suo messaggio di condoglianze ai familiari delle vittime:
Forse ora qualcuno avrà capito che è necessario chiudere, controllare, blindare, bloccare, proteggere?
E non sbaglia forse il Ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli ad accusarlo di sciacallaggio, dal momento che la prima reazione di Salvini alla notizia dell’epidemia in espansione era stata la sollecitazione alla chiusura dei porti, cavallo di battaglia della sua perenne campagna elettorale. Peccato che fosse un suggerimento inopportuno, dato che nei porti arrivano migranti africani che non hanno mai visto la Cina e che il virus ha viaggiato su un aereo insieme ad un italiano. Dunque quella di Salvini è la recriminazione infondata di chi gioca a far polemica su un argomento delicato.
E anche dal capogruppo di Forza Italia alla Camera Mariastella Gelmini arrivano, insieme ad accuse riguardo alle misure insufficienti del governo, proposte che non sembrano andare oltre in maniera arbitraria alle raccomandazioni dei medici:
Occorre alzare subito il livello di guardia e passare dalle quarantene volontarie a quelle obbligatorie, coinvolgendo anche l’Esercito.
La Gelmini sembra inoltre d’accordo con Salvini sulla necessità di “blindare” l’Italia:
Dobbiamo inoltre valutare rapidamente, semmai la situazione si aggravasse ulteriormente, la sospensione del trattato di Schengen.
Si potrebbe fare dell’amata ironia su questa pensata, dal momento che considerato il primato nel numero di contagi, sembrerebbe che l’Italia sia un pericolo per l’Europa, e non il contrario.