Di Francesca Sofia Rizzo. Mentre l’Italia in pochi giorni dall’esplosione dell’epidemia è diventata il primo paese in Europa e in tutto l’Occidente con maggior numero di contagi da coronavirus, superando anche gli Stati Uniti, l’Unione Europea e l’OMS offrono aiuto invitando alla prudenza.

“Lavoriamo a stretto contatto con gli Stati membri per garantire che i sistemi sanitari Ue siano attrezzati e pronti, come il lancio di un appalto congiunto per sostenere l’accesso ai dispositivi di protezione individuale che potrebbero essere necessari”.

dice la commissaria Ue per la Salute Stella Kyriakides.

Fino a venerdì scorso era la Germania a detenere il record europeo con 16 casi confermati, seguita dalla Francia con 12, dalla Gran Bretagna con 9 e in fondo alla lista Spagna, Belgio, Finlandia e Svezia.

L’ansia generale sta spingendo i paesi europei verso precauzioni sempre più restrittive: Marine Le Pen ha chiesto misure straordinarie per chi arriva in Francia dall’Italia e la Germania intende seguire con attenzione l’evoluzione della situazione sanitaria in Italia.

Chi ha già adottato misure precauzionali riguardo l’arrivo di italiani è Israele. All’arrivo in Israele, chiunque sia stato nelle ultime due settimane in Italia, Australia, Cina e altri paesi maggiormente colpiti dal coronavirus deve sottoporsi a controlli medico-sanitari.

La situazione continua ad essere costantemente monitorata dal Global Surveillance System, una struttura creata dall’OMS dedicata a raccogliere le informazioni sulle nuove infezioni in tempo reale. Nel mondo sale a 2461 il numero di persone morte dopo aver contratto il virus. Ma su un totale di casi confermati di contagi a quota 78.767, i pazienti già guariti finora sono 23.196, facendo dell’infezione da coronavirus una malattia con un alto tasso di guarigione.
Un’infezione che nell’80% dei casi causa sintomi lievi, da cui circa il 95% delle persone guarisce senza gravi complicazioni. I dati al momento ci dicono che soltanto un numero limitato di persone può avere conseguenze letali, soprattutto se si tratta di persone anziane e con problemi di salute pregressi.

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