Eventi Tor Vergata: assemblea aperta sulla violenza di genere
Di Giorgia Perrotta . Arriviamo alla conclusione di due settimane in cui avrete visto sulle pareti della nostra facoltà, dei manifesti con una domanda: “La riconosci?”
Quei famosi armadietti gialli, iconici simboli della serie tv “Sex education”, hanno invitato tutti gli studenti a partecipare ad un sondaggio in cui si veniva invitati a riflettere su violenze e condizionamenti subiti o imposti, più o meno consapevolmente. Una raccolta di informazioni necessarie alla riuscita, mercoledì 4 marzo alle ore 16:00, all’analisi dei risultati e alla discussione della violenza di genere.
Perché questo argomento è tanto importante, cosa distingue questa violenza da quella comune?
La risposta è presto detta, al pari di ogni genere di razzismo, omofobia o discriminazione, il motivo alla base di questa violenza è legato a caratteristiche che esulano dalla scelta della persona.
La violenza di genere comprende quella fisica, sessuale e psicologica; dagli atti persecutori, alle percosse, allo stupro, finanche al femminicidio, perpetrati nei confronti di persone discriminate in base al sesso.
Un argomento delicato e mai abbastanza discusso, che verrà analizzato in alcune delle sue infinite sfumature, non solo per quanto riguarda la violenza sulla donna, ma anche quella, forse meno discussa ma ugualmente importante, sugli uomini.
Benché si siano fatti grandi passi avanti nella discussione e nel prendere precauzioni per questo genere di violenza, si conta che solo in Italia ci siano 88 donne vittime di violenza al giorno, una ogni 15 minuti. Certo, c’è una maggiore consapevolezza e propensione a denunciare abusi e situazioni a rischio, ma se da una parte ci sono risposte adeguate delle autorità competenti, ancora non sono scomparsi episodi di comportamenti indecenti di fronte alle denunce: uomini che ancora si permettono di chiedere ad una vittima di stupro come fosse vestita, donne che vedono usare l’informazione dalla difesa del proprio aggressore, quando sono tanto fortunate da vederlo in manette; donne e uomini che vedono ridicolizzate le proprie parole; e ancora donne che muoiono per “il troppo amore” e uomini “non abbastanza uomini da difendersi con la forza”.
Tutti episodi quotidiani che dimostrano l’urgenza di sensibilizzare ed educare su questo argomento tanto vasto.
Per questo è aperto l’invito a partecipare ad un dibattito organizzato dal comitato Altro Ateneo. Qui sarà possibile ascoltare, parlare, discutere e confrontarsi in un ambiente ideale alla creazione di un’esperienza stimolante e capace di far riflettere.