Di Elisa Fralleoni. Una verificatrice Atac è stata presa a pugni da una passeggera sul tram della linea 2 in transito in piazza Apollodoro, al Flaminio. Il motivo di tale aggressione? La richiesta da parte della dipendente di esibire il biglietto. La donna che stava viaggiando sul mezzo pubblico pur non disponendo del ticket, per tutta risposta, ha sferrato un colpo alla testa della dipendente di 39 anni. Sembra assurdo, eppure questo è solo uno dei tanti episodi che avvengono sugli autobus di Roma. Ogni giorno controllori e conducenti rischiano la propria vita a causa di civili che di “civile” non hanno nulla. Moltissimi sono stati i casi di violenze nei confronti dei dipendenti Atac, prepotenze che sono giunte a vere e proprie risse, causando gravi danni alle vittime. Molto spesso capita che gli aggressori la facciano franca a causa di testimoni oculari che decidono girarsi dall’altra parte invece di andare in soccorso di chi si trova in pericolo.
Questa volta però nel dramma dell’evento, c’è chi non se ne è stato a guardare senza fare nulla. Massimo Giletti, noto giornalista nonché conduttore di «Non è l’Arena» su La7, era al semaforo in scooter quando ha assistito alla scena. «Ho capito che stava accadendo qualcosa di serio, una ragazza che sferrava colpi contro chiunque, e altre donne correvano – racconta -. A un certo punto la dipendente Atac è crollata a terra dopo essere stata malmenata sulla testa. Tremava, respirava a fatica. Non poteva essere lasciata così». Giletti è la personificazione del cittadino civile, che dà la sua disponibilità verso chi ne ha bisogno. «Ho chiamato i carabinieri – dice ancora il giornalista-, l’importante era non far scappare quella ragazza, che mi sembrava un po’ fuori di testa».
La donna, assistita da Giletti sino all’arrivo dei carabinieri, è stata poi trasportata dall’ambulanza all’ospedale Santo Spirito dove poi si è recato anche il presentatore per testimoniare l’accaduto «Penso che andare a testimoniare in ospedale sia un passo importante perché non basta intervenire e poi andare via, non bisogna chiudersi, serve essere responsabili e non avere problemi a tutelare le persone oneste».
La responsabile delle lesioni causate alla vittima è stata identificata dai militari dell’Arma che dopo averla condotta in caserma l’hanno denunciata per resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale. Giletti conclude la sua intervista lanciando un forte messaggio.