Di Elisa Fralleoni. “Un giornalismo di vita” è questo il mantra del Laboratorio di giornalismo dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, tenuto dal prof. Marco Palma e dalle sue assistenti Giovanna e Giulia, ragazze giovani ma che mettono tutte se stesse nel loro lavoro. Ricordo i primi lunedì di Ottobre, il mio entrare quasi a punta di piedi e prendere posto in quell’aula sempre piena di ragazzi. Non avrei mai pensato che in quella T21 avrei instaurato le migliori amicizie ed avrei appreso le lezioni più importanti, quelle di vita, che difficilmente si trovano in altri corsi universitari. “Siate i giornalisti di voi stessi, giornalisti di vita.” continuava a ripeterci il professore. Consigli che solo un uomo che ne ha viste tante con il suo lavoro da inviato speciale è in grado di dare. Ci ha raccontato episodi drammatici, storie di guerra, crude, vere, e l’ha fatto con un tatto ed una delicatezza che non tutti hanno. Il professor Palma ci ha permesso di scavare all’interno di noi stessi. “Abbiate la forza di raccontare i vostri scenari”, e così abbiamo fatto, ogni lunedì, per un anno. Abbiamo aperto il nostro cuore al laboratorio raccontando le nostre storie, ognuna diversa ma non per questo meno importante di un’altra. Parlare delle nostre debolezze ci ha fatto crescere, trasformando quella parte di noi in punti di forza da cui ricominciare più forti di prima. Al tempo stesso, però, ci ha aiutato a metterci nei panni dell’altro, senza giudicare, perché la diversità è solo arricchimento per noi stessi e per gli altri.

Anche con una pandemia mondiale non si è arreso, ha continuato a starci vicino a darci il proprio supporto. Il covid-19 non ci ha permesso di continuare il laboratorio come avremmo voluto, però, nonostante questo, non ci siamo dati per vinti ed abbiamo continuato a fare quello che ci veniva meglio: “essere giornalisti di vita”  continuando a scrivere i nostri articoli e a fare la rassegna stampa. Il covid-19 non ci ha allontanati anzi, al contrario, ci ha unito ancora di più, pronti a sostenerci l’un l’altro. Sono entrata in laboratorio, come dicevo poco prima, a punta di piedi  ed ora che è finito spento di essere cambiata in meglio perché mi ha dato modo di conoscere nuovi lati di me che tenevo chiusi all’interno della mia scatola interiore e che, solo dopo aver partecipato a questo corso, sono usciti fuori come un fiume in piena.

Ringrazio il professore e le sue assistenti Giulia e Giovanna per esserci stati sempre vicini anche nei momenti più difficili (e purtroppo in questo periodo ce ne sono stati tanti). Li ringrazio per averci spronato e resi le persone che siamo oggi dopo questa meravigliosa esperienza. Ed ora che tutto è finito, che il laboratorio è giunto al termine, ci salutiamo tutti, seppur a distanza, consapevoli che questo non sarà un addio ma solamente un arrivederci

 

 

 

Marco Palma

Giornalista Inviato speciale – Mediaset

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