Di Federico Manzi. Più passa il tempo più i romani e i romanisti sono stufi di aspettare la realizzazione di uno stadio ormai promesso da ben 8 anni. La burocrazia italiana è molta lenta,si sa,ma dopo il passaggio di testimone di ben tre sindaci e il cambio di proprietà del club giallorosso passati in mano ad un altro americano lo scorso agosto,Dan Friedkin, ancora non si vede nessuno sviluppo per l’approvazione del progetto da tutti gli enti comunali e regionali preposti,anzi ad oggi è rimandato tutto,ancora una volta,al 2021. D’altro canto,la sindaca Raggi ha sempre continuato a rassicurare che lo stadio si farà ma,ad oggi, non si riesce ad intravedere nessuno spiraglio di luce che possa darle ragione.
Sin dal 2012,anno in cui la gestione americana è entrata a far parte del mondo Roma con il presidente James Pallotta ,si è sempre parlato della costruzione del nuovo stadio della squadra giallorossa nell’ormai ex ippodromo di Tor di Valle. Progetto che,qualora si portasse a compimento, porterebbe grandi vantaggi d’immagine e,soprattutto,economici alla Capitale,oltre che al club stesso,naturalmente. Sì,perché parallelamente allo stadio,che fornirebbe migliaia di posti di lavoro,il piano consegnato al Campidoglio dall’ ormai ex patron della Roma prevedeva la realizzazione di ristoranti e negozi limitrofi allo stadio e,nella zona “B”,l’edificazione di tre grattacieli ed edifici “green”. Inoltre,cosa fondamentale,si migliorerà la mobilità nei pressi dell’impianto,affinché sarà accessibile a tutti arrivarci in tutta comodità. Nonostante ciò,l’elaborato del progetto consegnato dall’As Roma non ha mai convinto del tutto comune e regione,così da portare a nessun passo in avanti seguito,inoltre ,nell’aprile del 2018 , da uno scandalo che colpisce la regione Lazio:nove funzionari amministrativi vengono arrestati per corruzione ed uno di loro è Luca Parnasi,imprenditore proprietario dei terreni di Tor di Valle. Notizia che macchia notevolmente la questione stadio ma che,dopo innumerevoli controlli per confermare la legalità e trasparenza del progetto,prosegue(apparentemente)senza intoppi.
La volontà di tutti,infatti, è quella di portare a termine questo piano,con qualche variazione per quanto riguarda la zona “B” che,secondo la sindaca di Roma Virginia Raggi,potranno solo migliorare lo schema propostole dalla società capitolina,portando investimenti alla città di oltre 1 miliardo di euro.
Eppure nel nostro campionato ci sono diverse squadre che possiedono uno stadio di proprietà:una su tutte i campioni d’Italia della Juventus,forniti,inoltre,di un personale museo ed un centro medico nei pressi dello stadio. Ma anche realtà più “piccole” sono riuscite a costruire un proprio impianto in tempi record:l’Atalanta,con il Gewiss Stadium rimodernizzato qualche mese fa;anche l’Udinese,il Sassuolo ed il Cagliari ne possiedono uno tutto loro.
La Raggi si augura di poter inaugurare lo stadio ancora come prima cittadina di Roma(apertura prevista per il 2025) e chissà come questi continui rinvii per la costruzione del nuovo stadio della Roma,possano anch’essi influire sulla sua ricandidatura a sindaco della capitale.