Di Chiara Sabatini

È attualmente sui grandi schermi il film del regista Kristoffer Nyholm: “The Vanishing- il mistero del faro”.

La pellicola è un thriller psicologico ispirato a una leggenda reale ancora rimasta irrisolta, quella del faro delle isole dell’arcipelago Flannan nelle Ebridi, Scozia ed è ambientata nel 1900.

Tre guardiani sono stati mandati sull’isola di Eilean Mor per sorvegliare il faro della piccola e remota isoletta al largo della Scozia. L’isola verde è aspra, in preda ai venti e circondata da un mare grigio e freddo. I tre guardiani hanno anni diversi : il più anziano è Peter Mullan, patriarca che non sa ammettere quando erra, il giovane Connor Swindells e il mediano Gerard Butler, questa volta affrancato dal clichè di un patriota violento e restituito alla sua terra natale.

Ognuno di loro ha una ragione se si trova lì,ma ciò che li accomuna non è questo… . Tutto segue liscio fino a quando un giorno una barca si schianta contro la loro isola. Il marinaio sembra essere morto ma i tre scoprono un baule pieno d’oro, portato sull’isola da un naufrago in fuga.  In un primo momento i guardiani si apprestano ad uccidere chiunque per trattenere l’oro, ma ben presto cominciano a perdere il controllo di loro stessi. Adesso la sfida diventa solo una: sopravvivere.  Continueranno infatti ad uccidere, ma questa volta tra loro, in quanto accecati dall’odio e dalle paranoie, fin che non ne resterà solo.

Secondo la leggenda infatti il faro era sorvegliato da tre guardiani, James Ducat, Thomas Marshall e Donald MacArthur. Essi venivano riforniti ogni volta che terminavano le riserve di cibo, poiché sull’isola non c’era nessuna risorsa. La nave addetta al rifornimento “Hesperus”, approdò il 26 dicembre, con 6 giorni di ritardo sulla data prevista, ma alle scalinate non c’era nessuno che aspettava. Jim Harvie, il capitano della Hesperus, lanciò allora un fischio stridente e un bengala, ma nessuno scese dal faro. I marinai decisero di entrare nel faro per controllare se fosse tutto a posto ed una volta entrati, rimasero a bocca aperta: il faro sembrava essersi bloccato nel tempo, sul tavolo trovarono parte dell’ultimo pasto dei guardiani, le lampade ad olio piene ma spente e i letti sfatti, ma non trovarono alcuna presenza umana. Gli orologi del faro risultavano fermi. L’isola venne ispezionata dal soprintendente Robert Muirhead del Northern Lighthouse Board, il quale il 29 dicembre ha concluso che probabilmente uno dei guardiani del faro era uscito sotto alla pioggia in maniche di camicia per assicurare una cassa contenente le cime per l’attracco e che i suoi colleghi lo hanno raggiunto per dargli una mano, ma sono stati poi trascinati via da un’onda che ha raggiunto la scogliera, a 34 m sopra il livello del mare.

Da alcuni elementi e scene del film, si potrebbe intuire che si tratti di un film caratterizzato da toni soprannaturali, in realtà è tutto il contrario!. Nyholm si è infatti concentrato sull’elemento della tensione, rendendolo uno thriller tanto inquietante quanto il paesaggio che fa da sfondo e che sembra condurci verso i confini del mondo.

C’è un’ultima cosa di cui tener conto… . The Vanishing è un film che non cerca di sorprendere lo spettatore, l’obiettivo è piuttosto quello di calarlo dentro un mondo, un’atmosfera affinchè possa raccontargli meglio la psicologia dei personaggi e le conseguenze delle loro azioni.

L’atmosfera data da luci e ombre, l’aria che profuma di mare, il mescolarsi di sangue e salsedine e molto altro da vedere e godersi.

In tutto questo Nyholm è stato sorprendente, ha fatto passi molto lenti, ma questa lentezza non è lentezza, bensì un ritmo naturale delle cose e della vita.

Per chi ama questo genere sia di film che di paesaggi, questa pellicola è fortemente consigliata.